Sbanda e si schianta contro un tir Muore il passeggero: condannato

CASTELFRANCO. La velocità eccessiva, lo schianto terribile contro un camion, l’amico passeggero che va in coma e muore qualche giorno dopo.
Per quella tragedia della strada ora l’automobilista è stato condannato: un anno e otto mesi.
Protagonista della vicenda Loris Frasson, 68 anni. A perdere la vita in quel drammatico schianto avvenuto all’alba di sabato 10 maggio 2008 era stato Stefano Nalesso di Brugine, nel Padovano, allora trentasettenne.
L’incidente era avvenuto in autostrada a pochi chilometri da Cesena. Nalesso era in viaggio con Loris Frasson quando la loro auto è finita contro un camion. Ad avere la peggio era stato Stefano, che sedeva sul posto del passeggero.
Ora il lungo iter giudiziario si è concluso: la Cassazione ha confermato la pena a un anno e otto mesi a carico di Frasson, emessa dal tribunale di Forlì e confermata dalla Corte d’appello di Bologna a novembre del 2015, per «aver provocato la morte di Stefano Nalesso in qualità di conducente dell’autovettura Golf nella quale era trasportata la vittima, a seguito di velocità eccessiva».
L’automobilista castellano ha perso «il controllo del mezzo - si legge ancora nella sentenza - immettendosi di traverso sulla carreggiata, finendo contromano nella corsia opposta». Lì l’appuntamento con il destino è stato implacabile: devastante l’impatto contro un tir che ha centrato proprio il lato del passeggero.
Dopo i primi due gradi di giudizio, Frasson ha presentato ricorso in Cassazione lamentando presunti difetti di notifica a inizio indagine e invocando il concorso di colpa a carico dell’autista del tir coinvolto nel frontale.
Richieste respinte: la prima – scrivono i giudici della Suprema corte – è superata dalla giurisprudenza, e l’errore iniziale di notifica non ha precluso all’imputato la possibilità di difendersi a processo.
La seconda eccezione, quella sul concorso di colpa, è stata cassata perché «di portata talmente lieve da non giustificare la riduzione della pena inflitta»: l’autista del tir, infatti, viaggiava a settanta chilometri orari a fronte di un limite di 60 in autostrada per i «mezzi d’opera a pieno carico».
Stefano Nalesso, morto dopo alcuni giorni di coma a seguito dello schianto, ha lasciato la moglie Elisa Gorgolani.
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