Scatta l’esposto in Procura contro l’inceneritore

PIAZZOLA SUL BRENTA. Continua la battaglia del comitato “Piazzola senza inceneritori”. Dopo la raccolta di 2.300 firme per bloccare l’impianto della Enerrabit Società Cooperativa agricola,...

PIAZZOLA SUL BRENTA. Continua la battaglia del comitato “Piazzola senza inceneritori”. Dopo la raccolta di 2.300 firme per bloccare l’impianto della Enerrabit Società Cooperativa agricola, autorizzato dalla Regione a Boschiera, arriva anche un esposto in Procura. Attraverso il legale Giorgio Destro e la dottoressa forestale Marina Lecis, il Comitato, presieduto da Marco Valentini ha rimesso alla Giustizia alcuni aspetti tecnici e procedurali in sede di autorizzazione. In particolare, viene contestata una perizia rilasciata dal geometra Fabio Malaman nel 2013, diventato poi assessore ai lavori pubblici e che, in base al regolamento etico della lista “Piazzola in Comune”, alla nomina in esecutivo ha rinunciato a qualsiasi incarico nel territorio comunale. Nella dichiarazione, non asseverata in Tribunale, Malaman avrebbe attestato che nel raggio di 500 metri da dove dovrebbe sorgere l’impianto di biomasse non ci sarebbero vincoli paesaggistici e monumentali. Secondo il comitato ce ne sarebbero eccome: filari alberati ed esemplari arborei sul territorio aperto, corsi d’acqua minori, tracciato di strada romana “Arzeron della Regina”, l’itinerario ciclabile storico ambientale “Ostiglia Destra Brenta”.

Di conseguenza, i legali chiedono se siano ravvisati illeciti nel comportamento del geometra e soprattutto nel dirigente regionale Roberto Morandi, che ha autorizzato l’impianto senza tener conto della mancata asseverazione e dei rischi di inquinamento.

Una battaglia legale dunque su questioni formali, in parallelo ad una protesta dei cittadini, sostenuta da tutte le forze di minoranza contrarie all’impianto. Contraria è anche la maggioranza e lo stesso sindaco Enrico Zin, nonostante da mesi continui a ricevere minacce e scritte intimidatorie in giro per il paese. Lo stesso Zin all’ultimo consiglio comunale ha proposto una mozione, firmata da tutti i capigruppo consiliari, dove si rimanda alla commissione territorio e ambiente la discussione di una proposta di delibera di consiglio di contrarietà all’impianto. Esattamente quello che chiedevano le minoranze, avendo però formalizzato la richiesta in modo scorretto.

Sull’esposto che riguarda l’assessore Malaman in qualità di tecnico, il primo cittadino ha convocato per questi giorni una giunta dove esaminare la situazione. «Da una prima analisi della questione», afferma sereno Zin, «appare infondata l’accusa del comitato sulla condotta ascrivibile a Malaman, che gode della fiducia piena di tutto l’esecutivo. È chiara comunque la strumentalizzazione politica su tutta la vicenda, a partire dal fatto che l’esplosione del caso è avvenuta dopo il nostro insediamento, nonostante l’iter in Regione fosse iniziato anni prima».

Paola Pilotto

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