Scelta dell’università, Medicina la preferita: «Ma è importante lo sbocco lavorativo»

PADOVA. C’è chi sogna di fare il medico perché ha sempre sentito la vocazione, chi vorrebbe studiare ingegneria aerospaziale perché affascinato dalla fisica e chi si sente proiettato verso professioni nuove, come il tecnologo alimentare. Moltissimi hanno ancora le idee confuse, ma per loro a fare da bussola è il mercato di lavoro: anni di crisi non hanno spento le speranze dei giovani, ma rispetto al passato c’è molta più attenzione ai possibili sbocchi lavorativi. Così appare parlando con i ragazzi che ieri hanno affollato Agripolis, a Legnaro, in occasione della prima delle due giornate (si continua oggi) della 15ª edizione di “Scegli con noi il tuo domani”, iniziativa di orientamento dedicata ai ragazzi del quarto e quinto anno delle scuole superiori: colloqui, conferenze e incontri per conoscere le otto scuole dell’ateneo patavino, vale a dire Agraria e Medicina Veterinaria, Economia e Scienze Politiche, Giurisprudenza, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Psicologia, Scienze, Scienze umane, sociali e del patrimonio culturale.
Da tutto il Veneto

Moltissimi i ragazzi venuti dalle altre province del Veneto: «Sono molto interessata all’area delle professioni sanitarie», racconta Beatrice Primolan, arrivata da Vicenza, «anche se devo ancora scegliere esattamente l’indirizzo. Ho già avuto un colloquio e mi è stato molto utile: ho chiesto com’è strutturato il test d’ingresso, quanti posti ci sono, quanto è utile la preparazione con cui arrivo dalle superiori». Anche Alessia Zampieri, che invece è arrivata da Verona, ha già le idee piuttosto chiare: «Vorrei iscrivermi ad Agraria perché mi piacerebbe lavorare con gli alimenti, in particolare mi attira la figura del tecnologo alimentare. Ho già avuto modo di chiedere informazioni e l’incontro mi è stato abbastanza utile». Molto più confuso è invece Sorel Marku, di Vicenza, che ancora oscilla fra Ingegneria, Scienze e Medicina: «Proverò più test e vediamo come vanno» spiega. Non è l’unico incerto, anzi: a 18 anni sono tantissimi i ragazzi che ancora devono trovare la loro strada e che guardano con un po’ di timore alla scelta del percorso universitario.
Indecisi
«Tenterò il test di Economia», dice Francesco Bertoncin, di San Donà di Piave, «perché mi piace molto la finanza. Ma mi piacerebbe molto anche studiare ingegneria aerospaziale, perché amo la fisica. Non ho ancora preso una decisione, ma sicuramente avrà un peso importante la possibilità di trovare un buon lavoro dopo. Deciderò molto in base a quello». Tra i tanti test da provare, medicina rimane un must: in media, questa scuola registra sempre il numero maggiore di richieste, proprio perché qui si raccolgono moltissimi indecisi. C’è però anche chi al contrario, sente la vocazione da sempre: «Spero di entrare perché lo desidero da quando ero bambina», racconta Elena, al quarto anno del liceo Fermi, «in particolare mi piacerebbe un giorno potermi specializzare in cardiochirurgia. Il test però è molto selettivo, così il piano B prevede informazioni su ingegneria biomedica e ingegneria civile». Anche Giulia, sua compagna di classe, tenterà medicina: «È un desiderio che ho maturato di recente, per vicissitudini personali». —
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