Scoperta una fabbrica della droga arrestato il guardiano clandestino

MONSELICE. Rieccoli. I cinesi con la marijuana Ogm coltivata nei capannoni: 298 piante in germoglio, 470 steli, 634 vasi, chili di foglie già essiccate. E poi c’era lui, il guardiano. Si chiama Han Yuqian, 27 anni, cinese, clandestino. La “fabbrica” era stata allestita in un capannone in via Moralediemo 2/R, stradina di campagna a Ca’ Oddo che affianca la ferrovia. Qui la mala cinese aveva deciso di investire con il suo nuovo business.
Una volta c’erano i laboratori tessili in funzione giorno e notte, con operai di tutte le età impegnati a realizzare filati e capi di abbigliamento a prezzi imbattibili. La crisi è arrivata anche per loro. E puntuale è giunta la riconversione. Ora i cinesi si sono buttati sulla droga. Quella giusta, alla portata di tutti: la marijuana. La producono a livelli industriali. Utilizzano capannoni rimasti sfitti (sempre per via della crisi) e costruiscono all’interno impianti di ultima generazione con lampade e condotte di aerazione. Le forze dell’ordine di tutta Italia stanno cercando di comprendere a pieno questo nuovo fenomeno criminale.
Montagnana, Mesola, Piove di Sacco, Bagnoli, Codevigo, Agna. I casi si sono moltiplicati tra Veneto e Emilia Romagna.
A Monselice l’organizzazione aveva puntato su un edificio di campagna, preso in affitto per 800 euro al mese sempre da un cinese. Dentro avevano realizzato il solito impianto ultratecnologico e da settimane ormai producevano marijuana in quantità. Si erano anche allacciati abusivamente alla linea elettrica, tanto che ora Enel sta cercando di quantificare il danno subìto a causa dello smodato consumo.
A quell’edificio nella campagna monselicense sono arrivati gli uomini della Squadra mobile di Padova che, insieme ai colleghi di Treviso, stanno cercando di risalire alla “filiera”. Giovedì mattina hanno organizzato il blitz che ha portato all’arresto del giovane guardiano, un ventottenne senza precedenti penali alle spalle.
Gli investigatori stanno cercando di capire a chi è destinata la droga. Dopo un primo periodo in cui si credeva che venisse prodotta a uso esclusivo della comunità cinese, si è scoperto che in realtà i clienti stanno in gran parte fuori. Il prodotto sarebbe infatti destinato ai mercati del Nord Europa (Gran Bretagna, Olanda e Germania) e viaggia approfittando delle rotte del tessile “made in China”.
La marijuana viene confezionata sottovuoto e nascosta negli imballaggi dei capi d’abbigliamento. Gli inquirenti sono rimasti allibiti dalla meticolosità con cui veniva organizzata la produzione. Fanno arrivare esperti botanici direttamente dalla Cina per riuscire a produrre il tipo di marijuana “Skunk”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova