Scoppia il fumogeno e ferisce un volontario della Protezione civile

SCOPPIO A SCUOLA Il liceo Galileo Galilei a Caselle
SELVAZZANO.
Erano le 11.30 di ieri quando un forte boato ha scosso il quartiere di Caselle adiacente al liceo Galileo Galilei di via Ceresina, provocando stupore e allarme tra i residenti. Il botto arrivava proprio dal liceo dove era in corso un'esercitazione di evacuazione degli studenti e del personale guidata dalla Protezione civile. Il fumogeno era stato preparato per simulare il fumo di un incendio e attivare i sensori dell'impianto antincendio.
Il fumogeno, che doveva attivare i sensori dell'impianto antincendio, per procedere poi all'evacuazione dell'istituto, non si è limitato a produrre dell'innocuo fumo bianco ma è esploso. Un pezzo del fumogeno è partito come un proiettile e ha ferito, in modo non grave, L. V., 58 anni, residente a Selvazzano, uno dei volontari che con il responsabile locale Gianni Peruffo e l'insegnante responsabile delle procedure di sicurezza, stavano eseguendo l'operazione. I volontari avevano riempito di reagente un tubo di ferro di circa 20 cm, tappato da un lato e immerso in una bacinella. Una volta acceso, oltre al fumo si è prodotta l'esplosione e il tappo è saltato colpendo il volontario. Gli studenti non hanno corso pericoli perché il candelotto era stato prudentemente preparato in un corridoio cieco interno alla scuola, lontano da aule, studenti e personale. Immediato l'arrivo di un'ambulanza del 118 e di un'auto medica che ha prestato i primi soccorsi al volontario. L'uomo, che ha riportato un taglio al braccio sinistro, è stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Padova dove è stato accolto in area verde. E' stato dimesso nel pomeriggio dopo che i medici gli hanno applicato alcuni punti di sutura alla ferita sul braccio. Al liceo Galilei si è portata una pattuglia dei carabinieri di Selvazzano per le indagini di rito. «La procedura di evacuazione viene effettuata da anni un paio di volte ogni anno scolastico senza che siano mai accaduti incidenti - dice Peruffo, addolorato -. Purtroppo questa volta è accaduto ciò che non si poteva prevedere».
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