Scoppia una bufera alla protezione civile per le ronde a Granze

SOLESINO. Il sindaco ci sarà, ma l’appoggio alle ronde non arriverà. È confermata per martedì la serata organizzata dal comitato “Nuova Generazione” e dedicata all’emergenza furti a Solesino. L’incontro è fissato alle 20.30 in biblioteca. «È arrivato il momento che gli organi competenti chiariscano ai cittadini cosa stanno facendo e come si deve comportare di fronte a questa situazione di vera emergenza pubblica» si legge nel manifesto «Ronde private, sì o no? È giusto istituirle in paese? Possono servire?». E non manca un consiglio: «Se decidete di partecipare alla riunione, quella sera non lasciate la casa abbandonata!». L’occasione potrebbe infatti essere ghiotta per la banda che si aggira in zona.
Chi parteciperà alla riunione di martedì sarà sicuramente il sindaco Walter Barin: «Sarò presente per ascoltare e rispondere, ma questo non vuol dire che come amministrazione darò l’appoggio alle ronde. Penso che le vie per garantire la sicurezza siano altre e che comunque spettino alle forze dell’ordine, a cui rinnovo la mia fiducia».
Tra l’altro, in paese gira la notizia che, tra le case saccheggiate in queste ultime ore, ci sia anche l’abitazione della figlia del sindaco: «È una notizia falsa, come molte fra quelle che girano in questi giorni» smentisce Barin «Dieci giorni fa hanno violato l’abitazione di una vicina di mia figlia».
Scoppia invece una polemica sulla scelta dell’amministrazione comunale di Granze, il cui territorio è stato tormentato nelle ultime settimane da furti e razzie, di impiegare i volontari della Protezione civile per un servizio di monitoraggio notturno. Giuseppe Rangon, coordinatore del distretto di Protezione civile “Bassa Padovana” di cui anche Granze fa parte, è su tutte le furie: «La Protezione civile si occupa di prevenzione e di emergenze, non di presidi e di sicurezza. Non scendo nella considerazione politica in merito alle ronde, ma sulla scelta del sindaco di affidarsi ai miei volontari sì. Perché non mi è stato chiesto consiglio, visto che sono il coordinatore? Perché non ne sono stato informato?». Rangon teme che ora arrivino diffide al gruppo: «Se a Roma vengono a sapere che la Protezione civile è stata usata per questi scopi, si rischia veramente di ricevere qualche denuncia. Non mi stupirei che venisse messa in dubbio anche l’iscrizione all’albo nazionale. Personalmente mi sto muovendo per estromettere questo gruppo dall’albo regionale».
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