Scout Speed l’esposto è infondato

SOLESINO. Si rivela una bolla di sapone l'esposto contro lo Scout Speed inviato qualche mese fa alla Procura di Rovigo. Le indagini della polizia giudiziaria della Procura hanno fatto emergere l'info...

SOLESINO. Si rivela una bolla di sapone l'esposto contro lo Scout Speed inviato qualche mese fa alla Procura di Rovigo. Le indagini della polizia giudiziaria della Procura hanno fatto emergere l'infondatezza dei rilievi contro il velox mobile utilizzato dai vigili di Solesino, ritenendo regolare la dotazione e l'uso dello strumento da parte della polizia locale. A darne notizia è Roberto Beggiato, sindaco di Solesino, oggetto assieme a colleghi sindaci e vertici della polizia solesinese dell’esposto presentato alla Procura da parte di Antonio Paribello, consigliere di minoranza in Comune a Sant'Elena. «Stiamo parlando di un esposto di ben 58 pagine sulla legittimità dell'uso dello Scout Speed», spiega Beggiato, che sottolinea alcuni passaggi messi nero su bianco nel verbale delle indagini. «I rilievi esposti sono risultati infondati», si legge, «e frutto quanto meno di una errata lettura delle norme, delle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione Civile, nonché di varie sentenze emesse da giudici di pace». E ancora: «Nell’attività espletata non sono emersi elementi che inducano a ritenere irregolare la dotazione e l'uso dello strumento Scout Speed in disponibilità alla polizia locale di Solesino».

Sulla scorta di queste valutazioni, il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Rovigo, Sabrina Duò, lo scorso 22 marzo ha disposto l'archiviazione dell'esposto, che peraltro era stato indirizzato anche ad altre nove Procure sparse in tutta Italia. L'informazione è arrivata ai sindaci e al comando nei giorni scorsi. «Stessa sorte è toccato anche al primo esposto, presentato con grande clamore mediatico nel 2014 alla polizia provinciale di Padova e sottoscritto da 21 persone, tra cui Paribello, i sindaci di Vescovana e Carceri, l'ex consigliere regionale Santino Bozza, il consigliere comunale di minoranza Elvy Bentani e il "vigile buono" Orfeo Dargenio», informa Beggiato. «Dopo le conferme di legittimità della Prefettura di Padova, del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della stragrande maggioranza dei giudici di pace che si sono occupati della faccenda, ora arriva un’importantissima conferma anche dalla Procura di Rovigo». (n.c.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova