Scrive una lettera di addio ai familiari e sparisce

Ammette scorrettezze nel suo lavoro di contabile, chiede scusa e svanisce nel nulla. Il suo telefonino è spento da due giorni

CITTADELLA. Una lettera e l’addio. Per sempre? Per quali ragioni? Per andare dove? Un uomo di 65 anni ha lasciato venerdì mattina la sua famiglia e nell’Alta Padovana si materializza un nuovo incubo come già successe con la scomparsa di Anna Fasol, che la scorsa estate sparì da Cittadella facendo perdere le proprie tracce, e di Teresa Azzolin, fuggita a metà novembre da Carmignano.

La prima è stata ritrovata a Roma dai carabinieri, la seconda si è diretta verso Milano e ha poi accolto il disperato appello del marito e dei figli, tornando ad abbracciarli. Vicende che si sono chiuse nell’arco di poche settimane, tra ricerche e giorni di profonda angoscia.

L’allarme

Quello che - di fatto, al momento - è un allontanamento volontario riguarda un revisore contabile residente a Fontaniva con moglie e figli e con uno studio di consulenza a Cittadella. Ha preso la sua macchina venerdì e se ne è andato, senza più fare ritorno a casa. Una sua scelta, nessuno lo avrebbe forzato. Nel suo curriculum racconta la sua abilità nelle relazioni, nella capacità di organizzare il lavoro, e poi le passioni, per il ballo liscio e latino-americano, la pittura ad olio su tela e le camminate in montagna. Tutti elementi che descrivono una vita positiva, serena, felice, ricca di risultati importanti. Ma qualcosa evidentemente è maturato dentro di lui, spingendolo a comportamenti scorretti e alla decisione di tirare una riga, dire basta, andare via, lasciandosi alle spalle fatiche, affetti e soddisfazioni di un’esistenza. È quello che emergerebbe dall’ultimo scritto - fondamentale - lasciato dal fontanivese ai familiari prima di scomparire nel nulla.

La lettera

In una manciata di righe verrebbero ammesse scorrettezze nel lavoro, con ogni probabilità riconducibili ad aspetti tributari, considerato che il professionista si occupa di contabilità. Una missiva che ha profondamente scosso i familiari: preoccupati per le sorti dell’uomo hanno denunciato l’allontanamento ai carabinieri. Le forze dell’ordine stanno svolgendo gli approfondimenti necessari, lo scritto è al vaglio delle autorità competenti che cercheranno di capire se possa essere stato consumato anche qualche reato; al momento, però, nulla emerge. Le domande sono tante e si infittiscono, sicuramente uno degli elementi che per primi verranno vagliati - a meno di un clamoroso dietrofront con un ritorno a casa nelle prossime ore - è se esistano movimenti di denaro non regolari, operazioni che vadano a danneggiare altri soggetti.

Le ricerche

Come sempre, la prima forma di ricerca è quella legata al segnale del telefono cellulare: dalla tarda mattinata di venerdì, però, il sistema delle cellule incrociate non registra nulla. Il telefono è spento, il segnale non c’è, e quindi l’uomo - se dovesse decidere di comunicare - lo farà con altri mezzi. Ma ora dove si trova? È ancora in Italia? E qual è la verità così pesante che si porta dentro e che non è riuscito a confessare alla sua famiglia? 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova