Scuola, pesa il calo di alunni: «Tutti vogliono il tempo pieno»
La crisi demografica taglia i nuovi ingressi alle elementari, ma l’impatto è più forte in provincia rispetto alla città. Piva: «Il full time agevola i genitori che lavorano ed è un buon modello educativo». Rispetto allo scorso anno persi 325 iscritti. Ecco la situazione per ogni istituto

Il calo demografico nelle scuole elementari statali è più marcato in provincia, ma pesa anche in città. Nei 12 istituti comprensivi statali cittadini, attualmente gli iscritti alle primarie sono 5.895 mentre, dal prossimo anno scolastico, saranno 5.750, quando nel 2023-2024 erano 6.075.
Il calo, naturalmente, non è omogeneo dappertutto. Le elementari del centro, in genere, registrano uno stacco più marcato, mentre nei quartieri, solo l’Arcella non perde future classi prime. La vera novità è che spopola la scelta del tempo pieno.
Alla Reggia Carraresi, la storica elementare del centro, in Arco Vallaresso, gli alunni scendono da 49 a 41 per il tempo normale, mentre quelli del tempo pieno salgono da 114 a 138. Alla De Amicis, le classi rimaste non andranno più a scuola nell’edificio di via Citolo da Perugia, ma alla Cesarotti-Arria in via Isidoro Wiel.
All’Ardigò di via Agnus Dei gli alunni calano da 225 a 214, ma resistono due classi prime. Alla Dina Luzzati, al Portello, cominciano l’anno in deficit di 18 bambini rispetto allo scorso, quindi ci sarà una prima classe in meno.
Il tempo normale alla scuola Leopardi passa da 100 ad 80 allievi mentre il tempo pieno sale da 201 a 204. Qui le due primarie andranno a frequentare un solo edificio, in via Crivelli, mentre quello di via Zize ospiterà parte degli alunni della media Briosco. Boom del tempo pieno anche alla Muratori (da 147 a 173, con una classe in più).
Situazione invariata all’istituto comprensivo IV che, dopo la cancellazione del XII, comprende le scuole di Guizza, Salboro, Paltana e Mandria. Nulla è cambiato alla Cornaro, mentre alla Ricci Curbastro gli alunni (da 79 a 77) andranno a scuola nell’edificio della media Marsilio da Padova.
La scuola Quattro Martiri perde 13 alunni, alla Oriani era a rischio la futura prima che si è formata ugualmente con 15 alunni, il numero minimo concesso. La Luzzati di Salboro ne perde due, la scuola Della Vittoria (Mandria) aumenta di una classe, la Don Bosco scende da 107 a 92.
Diverso lo scenario alla Rodari, che perde una quinta e non forma una prima. Alla Davila il tempo normale scende da 56 a 37 iscritti, mentre quello pieno sale da 77 a 98, con una classe in più. Infine, alla Morante, il full time sale da 177 a 186 alunni, formula apprezzata anche alla Tommaseo a Ponte di Brenta.
«Nelle scuole primarie statali cittadine il calo di iscrizioni è stato meno pesante del previsto – spiega l’assessora alle politiche scolastiche Cristina Piva – Emerge il grande successo del tempo pieno. Questa volta è stato richiesto in massa da quasi tutte le famiglie perché, oltre ad essere una necessità per i genitori che lavorano entrambi, è considerato un modello educativo vincente dal punto di vista didattico».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova