Scuole paritarie senza prof «Assumeremo i neolaureati»

Molti professionisti sono passati negli istituti pubblici lasciando quelli privati Cecchinato (Fism): «Vogliamo utilizzare chi ha studiato Psicologia e Pedagogia»
Felice Paduano

Partenza delle paritarie a rischio per la mancanza di personale docente. In tante scuole materne, quelle che ospitano i bimbi da 3 a 5 anni, in genere a conduzione parrocchiale, il nuovo anno scolastico 2021-2022 rischia di partire senza le maestre nelle rispettive classi. Un problema che molti presidi o direttori di questi istituti sono chiamati a risolvere entro il 13 settembre, che da calendario è il giorno di ritorno in aula.

ESODO VERSO LA SCUOLA PUBBLICA

Questo perché circa 300 insegnanti lasceranno le paritarie per lavorare all’interno delle scuole statali, comprese le elementari, dove in genere si guadagna di più e possono aspirare a diventare di ruolo. Ossia ottenere l’agognato posto fisso per tutta la vita. Una situazione che si ripete ogni anno ma che in questo 2021 è acuita dall’emergenza sanitaria.

A Padova e provincia le scuole paritarie sono molto più numerose di quelle statali. In genere il rapporto è di due terzi per le paritarie e di un terzo per quelle pubbliche. Nella vicina Emilia –Romagna invece il rapporto è ribaltato. I docenti attuali in tutta la provincia euganea sono 812, gli impiegati a vario titolo compresi i bidelli sono 570, mentre le sezioni sono 634 e i bambini 13 mila.

In città sono tantissime le scuole paritarie. Le più conosciute sono la Vendramini all’Arcella, poi le Dimesse, San Giuseppe, Opera mons. Liviero in via del Santo, Santa Dorotea, San Carlo Borromeo, Madonna Pellegrina, San Pio X e Nostra Signora di Fatima.

ASSUMERE I NEO-LAUREATI

La situazione generale si preannuncia talmente pesante che il presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne) Mirco Cecchinato ha scritto alla direttrice regionale Carmela Palumbo per ottenere la possibilità di assumere direttamente anche i laureati in Psicologia e Pedagogia (quindi mettendo da parte l’abilitazione all’insegnamento) in modo tale da non lasciare scoperti i posti vacanti dal prossimo 13 settembre.

«Purtroppo questa è la situazione preannunciata in tutto il settore – sottolinea Cecchinato – Quest’anno le maestre che lasceranno le materne paritarie per lavorare in quelle statali saranno molte di più rispetto all’anno scorso. Molte famiglie ci hanno già comunicato tutto la loro preoccupazione per l’educazione dei loro figli. Le liste degli alunni sono già pronte se si fa eccezione per i bambini che si iscriveranno nelle nostre scuole nei primi giorni di settembre. Ne abbiamo parlato anche con Roberto Natale, il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, che si è dimostrato molto disponibile nei nostri confronti, ma l’autorizzazione definitiva deve arrivare, per competenza territoriale, dall’Ufficio scolastico regionale. Anche perché mettere in cattedra laureati in Pedagogia e Psicologia non mi sembra affatto una scelta negativa. Alcune competenze le hanno acquisite durante i corsi frequentati all’università ed altre ne acquisiranno sul campo stando ogni giorno a contatto con i bambini».

felice paduano

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