Se n’è andato Sergio Magri il sassofonista dei Delfini vera band made in Padova

PADOVA. Se n'è andato, venerdì 2 agosto, anche Sergio Magri, il fuoriclasse del sassofono dei Delfini. A dare la notizia agli amici di Padova è stato Renzo Levi Minzi, il cantante del gruppo, oggi l'ultimo delfino rimasto, dopo la morte nel 2009 di Franco Capovilla e nel 2017 di Mario Pace.
Impegnato ad Alassio come cantante nei locali per la stagione estiva, Renzo dei Delfini ha postato sul suo profilo Facebook la notizia che «non avrei mai voluto ricevere: Sergio Magri ci ha lasciati. Adesso troverai Franco e Marietto, abbracciali per me. Ciao amico della giovinezza - mi resteranno i tuoi assoli meravigliosi col tuo sax».
Sergio Magri avrebbe compiuto 76 anni il prossimo 30 novembre, era nato a Padova, come tutti i Delfini, ed oltre alla passione per la musica aveva coltivato quella per il diritto. Con la laurea in Giurisprudenza si era trasferito in Lussemburgo, dove risiedeva, per lavorare come avvocato negli uffici dell'Unione Europea.
Magri era il chitarrista e sassofonista del gruppo, oltre che voce corale e la notizia della sua morte ha risvegliato sui social i ricordi dell'epoca beat e del fervore culturale e musicale di quegli anni, a Padova.
Di Sergio Magri si ricordano l'eleganza quasi sofisticata, lo stile dei suoi assoli con il sax ma anche le qualità come legale. I Delfini nacquero a Padova nel 1961, dai concerti studenteschi e dalla "voglia di nuovo" degli anni Sessanta che animava tanti gruppi musicali giovanili.
Con Renzo, Franco chitarra di accompagnamento, Mario batterista e Sergio fino al 1965, come tastierista c'era anche l’avvocato Giorgio Castellani, ma il successo dei Delfini arrivò con la formazione a quattro.
«Se non ci fossero stati i Beatles ad oscurarli, avrebbero avuto un successo mondiale», commenta qualcuno sui social mentre Padova, in quel tempo, era la Liverpool italiana.
I Delfini, che con l'Equipe 84 di Maurizio Vandelli furono l'unico gruppo beat italiano a sbarcare negli Usa, presentando all'Ed Sullivan Show la versione inglese di "Tu te ne vai", partirono dai locali cittadini e veneti (il Supercinema, La Capannina di Arsego, i locali di Jesolo), raggiungendo il successo al Piper, a "Bandiera Gialla" con le canzoni "Stasera sono solo" e "Tu te ne vai" ma anche al "Festivalbar" di Vittorio Salvetti, al "Festival del rock" di Montecarlo, al "Disco per l'estate" ed in televisione. —
Francesco Zuanon
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