Sedici arresti a Padova: c'è anche il direttore della Bpvi di Busa di Vigonza

Operazione "Fiore reciso" della Dia: associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio, false fatturazioni, traffico di droga
La conferenza stampa della Dia
La conferenza stampa della Dia

PADOVA. Operazione della Direzione investigativa antimafia di Padova per l'esecuzione di sedici ordinanze di custodia cautelare firmate dal giudice.

Fra i resti contestati, associazione a delinquere per false fatturazioni, riciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti. Fra gli arrestati, ai domiciliari, ci sono anche il direttore della filiale di Busa di Vigonza della Banca popolare di Vicenza e il suo vice.

Avrebbero aiutato il principale indagato, un piccolo imprenditore calabrese, Antonio Bartucca, ideando un metodo per permettere al capo della banda di ottenere soldi attraverso un giro di fatture false e carte di credito prepagate allo scopo di reimpiegare il ricavato nel traffico di droga, in particolare cocaina, hascisc e marijuana.

Oltre a un vantaggio personale il direttore di filiale aveva anche chiesto e ottenuto dall’affiliato alla cosca nel settembre 2014 la sottoscrizione di azioni della BpVi per 61 mila euro (valore poi azzerato dal crac dell’istituto di credito), polizze, obbligazioni, mutui, prestiti, conti correnti.

Gli arresti, 7 in carcere e 9 ai domiciliari, sono stati eseguiti a Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Venezia, Crotone, Brescia.

Questi i nomi delle 16 persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare, in carcere o agli arresti domiciliari: Antonio Bartucca, Giovanni Spadafora, Antonio Giardino, Giuseppe Cozza, Luca Segato, Domenico Carbone, Antonino Cassandro, Roberto Longone, Lorenzo Ceoldo, Vincenzo Giglio, Pasquale Pullano, Saimir Vezi, Domenico Sottile, Nicola Girina, Federico Zambini, Roberto Longone. Ci sono poi altri quattro indagati a piede libero. 

Il direttore della filiale della Banca popolare di Vicenza di Busa di Vigonza è Federico Zambrini, 49 anni, di Piovene Rocchette. Il vicedirettore è Roberto Longone, 44 anni, di Piove di Sacco. La filiale è stata chiusa mesi fa nell'ambito di un 'operazione di riorganizzazione bancaria. 

Fra gli indagati c'è anche Gianni Mion, presidente del consiglio d'amministrazione della Banca popolare di Vicenza all'epoca dei fatti contestati e legale rappresentante della stessa, che finisce sotto inchiesta per responsabilità amministrativa in relazione all'articolo sull'omessa vigilanza. 

L'operazione è stata denominata "Fiore reciso" perché il protagonista, Antonio Bartucca, è di San Giovanni in Fiore. Residente a Vigonza, si trovava già in carcere a Venezia. Le indagini, molto complesse, sono iniziate addirittura nel settembre 2015. 

Le ordinanze sono state emesse dal G.I.P. di Padova, ed eseguite con l'ausilio di altre articolazioni della Dia, della Squadra Mobile, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. L'Autorità Giudiziaria procedente ha anche disposto il sequestro preventivo, ai fini della confisca per equivalente, dei beni mobili e immobili delle persone coinvolte, per un valore complessivo di oltre 800.000 euro

Tre delle persone in manette compaiono già tra gli arrestati di una recente operazione dalla Dda di Catanzaro, chiamata «Stige», in cui veniva contestato agli indagati il 416 bis. I tre in Veneto erano incaricati di dare appoggio logistico alle cosche della 'ndrangheta ma anche di fare affari infiltrandosi negli appalti pubblici e nelle attività commerciali della regione.

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