Segregata in casa dal fidanzato geloso Aiutata dalla Notaro

Una giovane padovana segregata in casa dal fidanzato accecato dalla gelosia, è riuscita a liberarsi chiedendo aiuto a Gessica Notaro (nella foto), la 28enne riminese sfregiata con l’acido la sera del 10 gennaio dall’ex fidanzato Edson Tavares, ora in carcere a Forlì. La ragazza di Padova ha inviato un messaggio a Gessica nel quale le faceva capire di essere finita in una situazione molto grave. La riminese ha raccolto lo sfogo della padovana e ha quindi girato il suo numero al Comune di Rimini i cui uffici si sono subito attivati coinvolgendo nel caso le operatrici di “Rompi il silenzio” che hanno contattato le associazioni contro la violenza sulle donne del padovano.
E la ragazza ora non è più sola: grazie alla rete di solidarietà partita da Gessica, la giovane padovana è riuscita a trovare il coraggio per denunciare i soprusi subiti dal suo compagno.
Sono tantissime le donne che da mesi si stanno rivolgendo a Gessica per chiedere aiuti e consigli. In lei, in questa giovane che ha trovato il la forza per reagire dopo la terribile esperienza vissuta, vedono un esempio, e con lei trovano la forza di confessare anche le loro situazioni di sofferenza per farsi quindi aiutare. Gessica è diventata una testimonial di “Doppia difesa”, la onlus nata per volontà di Michelle Hunziker e dell’avvocato Giulia Bongiorno, a cui vengono girate tutte le segnalazioni.
Nel caso della ragazza di Padova è stato il Comune di Rimini ad attivarsi, dopo che Gessica ha raccontato l’episodio al vice sindaco Gloria Lisi. Anche a Padova c’è una rete di sostegno per le donne vittime di violenza. Ma per molte vittime, purtroppo, spesso è difficile trovare il coraggio di confessare al propria situazione. Il Centro Veneto gestisce quattro centri antiviolenza nel territorio della provincia di Padova, oltre agli sportelli Qui Donna in collaborazione con i Comuni.Sono circa mille le donne che si sono rivolte a uno degli sportelli antiviolenza Il 77% sono di nazionalità italiana e il 23% straniere. Di queste, al primo posto come vittime della prepotenza di mariti e compagni, ci sono rumene e moldave (rispettivamente il 17% e il 14,5%). Il fenomeno della violenza domestica è trasversale all’età, al contesto sociale e all’istruzione.
Le donne che hanno chiesto aiuto nei centri antiviolenza vanno dai 16 ai 94 anni, la maggior parte con titolo di studio superiore e la metà con un lavoro. Un terzo hanno perso il lavoro alla nascita del primo figlio o per colpa del marito-compagno violento.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova