Sem, idea per la micromobilità la navetta ha la testa per terra

È elettrica, a chiamata individuale e con una corsia intelligente che si richiude Depositato il brevetto, i quattro inventori cercano alleati per la produzione 

PADOVA. Il segreto è in quei dieci millimetri di fessura, che si aprono come una cerniera lampo, ma solo per il tempo necessario a far scorrere la navetta, e che poi si richiudono perfettamente, e i ciclisti che conoscono le insidie delle rotaie del tram sanno quanto questo sia importante. Ma la guida a terra, che si “posa” facilmente, è anche il cervello elettronico di Smart Eco Moving, l’invenzione di una startup padovana che ha già un brevetto internazionale e che comincia ad attirare l’interesse di potenziali investitori. Perché nella guida si trovano i sensori che seguono in tempo reale gli spostamenti delle navette e li dirigono, modulandone la velocità, interrompendone la corsa, mantenendo le distanze fra le varie navette, evitando le collisioni.

Ci sono quattro padovani dietro questo nuovo progetto di micromobilità che conferma quanto Padova sia vivace sul fronte dell’automotive e della mobilità pulita. Le navette ad uso individuale di Smart Eco Moving, ideali per persone con difficoltà motorie hanno celle fotovoltaiche sul tettuccio e le loro batterie si ricaricano nella stazione di partenza attraverso tappeti a induzione rapida. Sono quindi al cento per cento sostenibili, non creano barriere architettoniche, viaggiano solo sulle guide, trasportano (a 10-15 km orari) fino a due persone e sono particolarmente indicate per percorsi “interni”, cioè per fare la spola da un luogo a un altro. Non avendo conducente - perché tutta la guida è automatica, a partire dalla chiamata tramite app - sono ancora in attesa di autorizzazione, così come altri veicoli elettrici progettati in città, a cominciare dai bus modulari Next.

«Abbiamo depositato i brevetti ma siamo ancora nella fase iniziale del nostro lavoro», racconta Massimo Motti, uno dei quattro fondatori. «Stiamo creando un consorzio nella Saccisica, mettendo insieme aziende che ci hanno offerto il loro sostegno sotto forma di lavorazioni. Pensiamo di poter procedere a breve con la costruzione del prototipo di navetta, nel frattempo cerchiamo investitori e valutiamo le prime proposte che ci sono arrivate». Sono tre anni che i quattro soci di Sem lavorano su questo progetto di micromobilità, con l’intenzione di proporlo alle amministrazioni locali. Intanto l’hanno presentato a Legnaro, qualche giorno fa, raccogliendo applausi e incoraggiamenti. —

Cristiano Cadoni

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