Senza casa, palazzo occupato in via Trieste

Tre famiglie sfrattate, di cui due con figli, hanno occupato ieri mattina una palazzina in via Trieste 8, supportate dagli attivisti della Rete Antisfratto di Padova e Provincia.
Lo stabile di quattro piani, di proprietà dalla Fondazione Mioni, ente in mano alla Banca Popolare ed all'Ipab di Vicenza (commissariato dalla Regione Veneto), era chiuso da oltre 3 anni. I particolari dell’azione sono stati pubblicati ieri in mattinata sul portale globalproject.info a cui fa riferimento la Rete Antisfratto. Gli occupanti si sono insediati in tre dei quattro appartamenti della palazzina, avviando immediatamente le operazioni di pulizia e sistemazione degli ambienti che dopo tre anni di totale abbandono si presentavano in forte stato d'incuria.
Si tratta di una coppia di cugini, di una coppia con 4 figli e di un’altra con due bambini piccoli, tutti sfrattati nei giorni scorsi nonostante ripetuti incontri con le istituzioni. L'iter tra Comune e ufficio Casa non ha portato a nulla.
«Dopo mesi di sollecitazioni, abbiamo incontrato la scorsa settimana l'assessore Di Masi e il dirigente Gamba ma ci hanno detto di non avere alcuna possibilità di trovare una soluzione abitativa a queste famiglie, nemmeno a canone agevolato. Le poche case a disposizione saranno assegnate a chi aspetta in graduatoria da almeno due anni» ha spiegato un attivista della Rete Antisfratto. Nel frattempo, il loro sportello per l'emergenza abitativa riceve decine di visite da parte di nuclei familiari in forte difficoltà. «Abbiamo riaperto lo stabile di via Trieste», si legge nel comunicato diffuso ieri. «Per esercitare quel diritto fondamentale all'abitazione sancito dalle carte internazionali che questo Paese ed i suoi enti locali non riescono più a garantire, ostaggi volontari delle politiche dall'alto dell'Europa della Troika. Non chiamateci abusivi, siamo famiglie».
Simone Varroto
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