Senza locale per il sisma, a Torreglia cucina per solidarietà

TORREGLIA. Tre eventi culinari all'insegna della solidarietà per le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto, nei ristoranti Ballotta e La Tavolozza di Torreglia e a Villa dei Vescovi del...

TORREGLIA. Tre eventi culinari all'insegna della solidarietà per le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto, nei ristoranti Ballotta e La Tavolozza di Torreglia e a Villa dei Vescovi del Fai di Luvigliano. Tutti con lo chef Angelo Bonanni, di Sommati di Amatrice, imprenditre che ha salvato 12 persone nelle drammatiche ore seguite al sisma. Filo conduttore delle tre serate "Un'Amatriciana per Amatrice" saranno ovviamente gli spaghetti all'amatriciana. L'iniziativa delle Tavole Tauriliane ha preso il via ieri sera all'Antica Trattoria Ballotta con una cena del "Club dei 21" di Padova (consegnato anche un assegno).

Stasera alle ore 20.30 alla Tavolozza di via Boschette Bonanni presenterà, oltre agli spaghetti all'amatriciana, alcuni piatti di tradizione del suo ristorante La Fattoria che è andato completamente distrutto dal sisma. Domani, alla stessa ora, sarà la volta di Villa dei Vescovi dove l'iniziativa delle Tavole Tauriliane si inserisce nell'evento programmato dal Fai "Salutiamo l'estate 2016 e Rita". Nel corso della serata è prevista l'esibizione dei fiati dell'orchestra Nuova Simphonia Patavina e a seguire un recital dell'attrice Renata Rebeschini e le danze in costume d'epoca del gruppo Venezia ’800. Lo chef Angelo Bonanni racconterà le sue vicissitudini legate al terremoto che ha distrutto la sua trattoria e l'intero paese di Amatrice. «Pochi minuti dopo la scossa ci siamo ritrovati in piazza e con alcuni amici abbiamo iniziato a scavare tra le macerie della frazione di Sommati», racconta il trentasettenne cuoco laziale. «Siamo riusciti a trarre in salvo 12 persone nonostante avessimo la morte nel cuore per aver perso tutto. In questi giorni vivo con la famiglia in tenda, mi sto dando da fare per riprendere quanto prima l'attività di ristoratore. Magari in un container pur di soddisfare i tanti clienti che ogni giorno mi chiamano e mi incoraggiano ad andare avanti». (g.b.)

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