Sequestrate 7 milioni di mascherine pericolose

Sigilli al Centro ingrosso Cina, c’erano anche saturimetri non conformi. E a Codevigo vendevano protezioni fasulle per bimbi
Enrico Ferro

Sette milioni di pezzi tra mascherine, chirurgiche e Ffp2, oltre ai saturimetri non conformi agli standard di sicurezza previsti dalle norme europee. Nuovo maxi-sequestro della Guardia di finanza. Il materiale destinato alla vendita è stato rintracciato in un capannone della zona industriale di Padova. A commercializzare questi prodotti erano due cinesi commercianti, uno con attività a Padova e l’altro a Treviso: entrambi sono stati denunciati.

Le mascherine, stando agli accertamenti delle Fiamme gialle, non solo non erano protettive rispetto al virus, ma erano addirittura nocive per la salute. Dall’analisi della documentazione commerciale ritrovata è stato rilevato che la merce, prodotta in Cina, veniva sdoganata in altri stati dell’Unione Europea attraverso una società tedesca e una spagnola, le quali trasferivano successivamente i prodotti alle imprese italiane. Nell’ambito della stessa attività la Gdf ha sequestrato anche una partita di mascherine spacciate come pediatriche. Ma andiamo con ordine.

Il primo sequestro è stato fatto nei magazzini adiacenti al Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti, dove il materiale veniva stoccato. L’attività d’indagine è consistita anche in un complesso lavoro di osservazione dei tir in entrata e uscita dal polo del commercio asiatico. Da quel deposito gli investigatori sono poi risaliti ai rivenditori, che ovviamente potevano piazzare sul mercato i prodotti a prezzi super competitivi.

La seconda parte dell’operazione chiama in causa anche il comando di Piove di Sacco, che ha individuato un’ulteriore filiera dedita alla vendita di mascherine Ffp2, commercializzate come pediatriche.

In realtà i dispositivi di protezione erano stati studiati e realizzati per essere utilizzati da persone adulte. In totale sono state sequestrate 215 mila mascherine. Il legale rappresentate dell’azienda, un italiano, è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

«Le operazioni rientrano nel più ampio contesto delle attività svolte con il duplice obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori, cui si affianca l’inderogabile esigenza di salvaguardare l’economia legale, scongiurando fenomeni distorsivi della concorrenza», dicono dal comando della Guardia di Finanza padovana. —



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