Sequestrato l’Hotel Tre Croci

Coppia padovana ottiene il provvedimento che spiana la strada all’asta
Di Cristina Genesin

Nuovo sequestro conservativo per l’albergo-residence Tre Croci, hotel-fantasma sull’omonimo passo lungo la strada tra Cortina d’Ampezzo e Misurina. Un albergo, che ormai marcia a passi veloci verso l’asta giudiziaria, di fatto smantellato, contenitore vuoto con una proprietà latitante. Eppure decine e decine di proprietari di mini-alloggi venduti come multiproprietà avevano investito soldi senza aver potuto mai (o quasi) usufruire del bene acquistato. Nel giugno dell’anno scorso a una signora padovana padovana (titolare di due mini-appartamenti con 5 posti letto) era stato riconosciuto il sequestro conservativo sull’immobile e (in più) la risoluzione del contratto di multiproprietà. Ora, (assistita sempre dallo stesso legale, l’avvocato Silvia Rossaro), una coppia di proprietari padovani è riuscita a ottenere dal giudice civile di Treviso, Petra Uliana, un’ordinanza che autorizza il sequestro conservativo dell’edificio fino alla concorrenza del valore del bene, 50 mila euro. Un sequestro che costituisce una misura cautelare destinata a garantire i creditori, già "ratificato" dal giudice tavolare di Belluno (l’Ampezzano ha in uso il sistema tavolare sui beni immobili, eredità dei territori un tempo di dominazione austriaca e passaggio tecnico indispensabile per avere il valore di titolo esecutivo). È un primo passo verso la messa all’asta dell’edificio: non a caso, per maggio, è prevista un’udienza nell’ambito della complicata vicenda civilistica davanti al tribunale di Belluno che ha già incaricato un perito di fare una stima del valore immobile in vista della forzata messa in vendita. Nei primi del 2000 la coppia padovana aveva stipulato il contratto, per godere della multiproprietà, con scadenza nel 2100.

Da quasi 14 anni l’albergo-residence è chiuso. Il 10 settembre 2002 la Cortina Tre Croci srl, capitale sociale iniziale di 2 milioni di euro, ufficializza che l’attività sarebbe stata sospesa per “lavori di adeguamento degli impianti” con riapertura prevista nell’estate 2003. Riapertura mai avvenuta, tanto che nell’aprile 2004 trasmette ai proprietari delle multiproprietà una nuova raccomandata per comunicare la prosecuzione dei lavori di ristrutturazione. Che dura (in teoria) ancora oggi. Eppure ai multiproprietari arrivano periodicamente notazioni societarie con richieste di partecipazione a un piccolo aumento del capitale, mentre la società Cortina Tre Croci viene trasformata da spa in srl e, infine, è posta in liquidazione con un capitale sociale ridotto ad appena 20 mila euro.

Recentemente è stata messa in liquidazione la società Achille Fadalti Costruzioni spa titolare del 97% delle quote sociali di Cortina Tre Croci, pure in liquidazione, e con sede legale a Treviso ( da qui la competenza del giudice per il sequestro).

La riapertura del complesso resta un miraggio. Il vecchio albergo-residence è sottoposto a esecuzione davanti al tribunale di Belluno, “aggredito” dalle legittime richieste di ormai più proprietari rimasti con un investimento finito in polvere.

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