SERIE B DI CALCIOIl Padova conquista i playout: la TriestinaCitta, playoff mercoledì con il Brescia

Con grinta, cuore, bel gioco e sostenuti da un tifo caldissimo i biancoscudati all'Euganeo battono il Brescia 2-1 grazie ai gol siglati da Di Nardo e Cuffa. La squadra di Sabatini si giocherà la permanenza in serie B nello spareggio con la Triestina: andata venerdì all'Euganeo, ritorno sabato 12 giugno. Per il Cittadella, invece, ko indolore in casa del Torino per 1-0. Per i granata la prima sfida-promozione sarà contro il Brescia: dopodomani (ore 21) al Tombolato, ritorno domenica 6 giugno
PADOVA.
La «remontada» è riuscita. Tre vittorie su tre, quando erano in pochi a crederci dopo il k.o. di Cesena (8 maggio). Per poco meno di mezz’ora, addirittura, il Padova si era guadagnato la salvezza direttamente, senza ricorrere alle «forche caudine» dei playout. Alla fine - un classico della serie B il ribaltone di risultati nelle ultime giornate - è uscito il verdetto auspicato alla vigilia: spareggio. Sarà contro la Triestina, finita alla pari dei biancoscudati ma quint’ultima, dunque in vantaggio come posizione nella doppia sfida del 4 e 12 giugno, grazie ai migliori risultati ottenuti negli scontri diretti (0-0 all’Euganeo, 2-1 al Nereo Rocco).


Iachini rosica.
In 22 giorni la squadra di Sabatini ha fatto, però, qualcosa di straordinario: 9 punti di fila, chiudendo a quota 51, e lasciando il Mantova tre lunghezze dietro, dopo avergliene recuperate altre tre (il distacco al 39º turno). L’ostacolo finale da superare, nella splendida galoppata verso l’unico traguardo possibile, era rappresentato dal Brescia, costretto anch’esso a puntare al massimo per centrare la promozione diretta in A. Le «rondinelle», invece, sono finite al tappeto subito, stordite e impallinate sin dalle prime folate del match. E per la terza volta di fila i lombardi dovranno disputare i playoff (i precedenti due li hanno persi), opposti ad un Cittadella che ha animo e mente sgombri da qualsiasi pressione e che ieri ha fatto riposare molti titolari. Davvero impensabile il crollo di Possanzini & C.: si presentavano all’Euganeo forti di 10 risultati utili consecutivi (24 punti in carniere), e invece sono stati presi d’infilata dai nostri, interpreti della miglior prestazione della stagione.


Totò e il «cabezòn».
Già, il Padova. Sceso in campo con la difesa a 5 (Trevisan in più, accanto a Cesar e Faìsca) e con il rientrante Bovo a centrocampo, ha scommesso sulla coppia Di Nardo-Soncin in attacco, trovando conferma della bontà della scelta pochi secondi dopo il via. 2’: palla da Cuffa a Renzetti vicino all'out di sinistra, cross perfetto del terzino e stacco aereo prodigioso da terra della «Pulce», con palla sotto la traversa. A quel punto, saggiamente, i biancoscudati hanno arretrato il loro baricentro, chiudendo ogni spazio, facendo diga in mezzo e optando per una tattica di contenimento e di ripartenze, ove possibile. Baiocco di testa ha mancato il pari al 21’, Italiano ha chiamato Arcari ad un gran volo al 24’, e poi, agli sgoccioli del primo dei due minuti di recupero concessi da Tagliavento (direzione appena sufficiente, la sua), ecco il raddoppio, fotocopia dell’1 a 0: punizione di Renzetti da sinistra e incornata prepotente di Cuffa nell’angolo.


Rigore e palo.
Nella ripresa è bastato soprattutto controllare gli avversari per guadagnare credito e fiducia con il passare dei minuti. Occasioni su entrambi i fronti, poi al 31’ Trevisan ha sgambettato ingenuamente Taddei all’interno dell’area e dal dischetto Caracciolo non ha fallito. Il Padova ha comunque retto, mancando il 3 a 1 che avrebbe chiuso i conti prima con Di Nardo, che ha colpito il palo (41’), poi con Rabito, che ha sprecato calciando sul fondo (51’). Fra le due palle-gol anche il fuori-programma di una bocchetta difettosa dell’impianto d’irrigazione, che ha fatto partire il getto d’acqua a centrocampo e ha imposto due minuti di stop. Ma tutto è bene quel che finisce bene.

E adesso prepariamoci all’ennesimo spareggio. Un derby nel derby. Contro quell’Arrigoni che ha rifiutato Padova. Che strano destino, a pensarci bene.




TORINO.
Il Cittadella va ai playoff contro il Brescia. L'opzione meno considerata della vigilia è, invece, il verdetto che esce dallo stadio Olimpico di Torino. Il Citta perde in casa del Toro e dovrà affrontare le rondinelle deluse dalla mancata promozione diretta in serie A. Niente Sassuolo, quindi. I modenesi ora troveranno proprio il Torino, che con l’1-0 dell’Olimpico scavalca i padovani al quinto posto.


Mercoledì.
L’avventura playoff per il Cittadella inizia già mercoledì, con il primo round al Tombolato alle 21. Il ritorno sarà invece domenica al Rigamonti (ore 18,30). Che playoff, allora, siano. Di sicuro contro le rondinelle bresciane il Citta schiererà la miglior formazione possibile, quella con dentro i big Ardemagni, Bellazzini e Cherubin. Quella che certamente non concederà, come contro il Torino, occasioni letali simili al gol incassato da Belingheri. I granata giungeranno senza squalificati, visto che all’Olimpico la missione primaria era non saltare il primo round playoff. Almeno questo obiettivo è stato raggiunto, in attesa del sogno serie A da coronare nei prossimi 15 giorni (eventuali finali il 9 e 13 giugno).


Sesto posto.
Si diceva, forse è anche meglio non affrontare il Sassuolo, compagine che nel doppio confronto il regular-season ha impegnato alla morte i granata di Foscarini. E sesto posto allora è. All’Olimpico il Torino sorpassa i granata padovani, sfruttando forse l’unica vera palla-gol: al 18’ Belingheri, tutto solo batte di sinistro Pierobon, capitalizzando un tracciante di Scaglia e una difesa del Citta vittima di un sonno improvviso.


Seconde linee.
E’ quindi la seconda linea del Torino a prevalere nella sfida dei rincalzi per il quinto e sesto posto. Senza i big Bianchi, Gasbarroni e Pià, Colantuono getta nella mischia tante forze fresche, come l’ottimo Benedetti in difesa. Davanti ci pensano Salgado e le incursioni di Scaglia e Statella a mettere in difficoltà un Citta, che a sua volta schiera in attacco l’inedita coppia Iunco-De Gasperi e sulle fasce l’old style system Volpe-Oliveira. In difesa, Pisani a destra e Manucci centrale sono le sorprese last-minute.


Sfortuna?
Sembra scontato recriminare, visto l’andamento di una gara incanalata sugli ovvi binari del pareggio. Con una ventina di minuti da grande Torino, i piemontesi si ritrovano invece al 18’ in vantaggio, ma poi è il Citta a imprecare. Soprattutto nel recupero del primo e secondo tempo. L’occasione più clamorosa è quella capitata a Volpe, che al 46’ stampa sulla traversa di controbalzo, dal centro dell’area, un servizio al miele di Iunco. Ma tocca a Manucci - sì, proprio un difensore - a mettere a referto le chance nel recupero della seconda metà di gara. Al 93’ con un tiro-cross insidioso, a cui poi fa seguito una bella botta bottadi Oliveira; e al 95’ e 99’ con due occasionissime in solitario a pochi passi dalla linea di porta sulle quali Morello timbra il cartellino e porta a casa la palma (alla pari del match winner Belingheri) di migliore in campo.


Bene comunque.
Non è però giornata quella dell’Olimpico, nonostante l’incitamento dei 400 supporters granata giunti dal Veneto a sostenere il Citta. I tifosi escono delusi, ma consci di aver visto la propria squadra risparmiare energie preziose per i playoff e di aver finalmente riammirato Iunco per tutti i 90’ di gioco. La notizia più lieta giunge allora da lui. Che sia Mino l’uomo in più nella strada verso la gloria della serie A? Da mercoledì ne sapremo di più. Iunco-Ardemagni-Bellazzini-Pettinari: regalate un sogno a Cittadella!



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