Sesso a tre dentro al bar il video finisce su internet

Coppia beve e sniffa cocaina con la cameriera di Piove di Sacco, poi scatta l’orgia Il titolare cerca di allontanarli, chiama la polizia e infine pubblica il filmato
Di Diego Degan

PIOVE DI SACCO. «Sesso, bugie e videotape» è un vecchio film ambientato nel profondo Sud degli Stati Uniti, ma la vicenda che si è svolta a Chioggia non ha nulla da invidiare a quella americana. Anzi, per descriverla del tutto occorre aggiungere un termine, droga, e pensare che la vicenda è finita su Facebook.

Tutto è avvenuto in un bar del centro storico di Chioggia, l’altra notte. Il locale, affollatissimo all’ora dell’aperitivo, poco a poco si svuota e, verso le 23, rimangono solo il gestore, M.P. 35 anni, la cameriera sua dipendente, 40 anni, e una coppia di fidanzati. «Quei due erano decisamente alticci», racconta M.P., «avevano consumato un calice dietro l’altro e non si reggevano molto in piedi. Mi hanno detto che avevano bisogno di “tirarsi su” e mi hanno chiesto un piattino. Io non ho capito subito e ho dato loro un piatto. “A che vi serve?”, poi ho visto la coca. Si sono fatti tre piste, loro due e la cameriera. Io no, mi fa paura quella roba, ma ho lasciato fare nell’idea che se ne sarebbero andati subito».

Invece la droga ha stimolato altri appetiti e fra i tre sono cominciati degli approcci sessuali espliciti, dietro il bancone del bar. «Mi hanno detto se volevo partecipare, ma io ho detto di no e li ho invitati ad andarsene», continua a raccontare il gestore, «mi sono diretto nel retro dove sto sistemando una stanza per videogames e mi sono messo a pitturare, per non essere coinvolto in una discussione antipatica. Dopo una decina di minuti, sentendo silenzio, sono tornato al bancone. Nessuno. Allora sono andato in cucina, dove teniamo un divano per riposarci qualche minuto durante la giornata, e li ho trovati tutti e tre che facevano sesso su quel divano. Gli ho detto di nuovo di andarsene e sono uscito dalla cucina. Visto che tardavano ho chiamato la polizia che è arrivata un minuto dopo che la coppia di fidanzati si era allontanata. La cameriera, che abita a Piove di Sacco, mi ha chiesto di poter restare nel bar per la notte. Ho detto di sì e me ne sono andato».

La mattina dopo, però, la cameriera era ancora là. «Le ho ridetto di andarsene e ho chiuso il bar. Ho consegnato le registrazioni alla polizia e ora non so se continuerò questo lavoro. Sono deluso e amareggiato». Tanto amareggiato che ieri mattina, M.P. ha postato sul suo profilo Facebook le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza interne, condite da coloriti insulti nei confronti della coppia e della cameriera.

Anche perché quella cameriera è la stessa persona che l’aveva denunciato per stalking, e che lui aveva risarcito, nel giugno 2015, ottenendo la remissione di querela e il non luogo a procedere. Un rapporto burrascoso che si è prolungato fino ad oggi, con molta ambiguità. Lei, infatti, dopo la notte agitata, ha postato su Facebook foto del suo volto tumefatto, quasi ad affermare, ma senza dirlo, e, per ora, senza denunce, di essere stata malmenata. Da chi? I precedenti sono contro M.P. Ma lui nega: «Non l’ho neppure sfiorata con un dito».

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