Sexy-ricatto, badante indagata: spilla soldi a un 91enne minacciando di divulgare video erotici

PADOVA. Voleva soldi. E per ottenerli non avrebbe esitato a girare un video erotico con l’anziano che aiutava in qualità di badante, minacciando di divulgarlo. Si sarebbe fermata solo dietro la consegna di una somma di danaro. Somma che in parte è stata incassata (1870 euro) dietro la minaccia di scatenare contro il pensionato e la figlia i suoi creditori «temibili e pericolosi». Ma quando la donna ha preteso altro danaro (2.500 euro) dopo aver approfittato del suo assistito, è arrivata la denuncia.
E ora Valentina Asihin, 63enne moldava residente a Padova, si ritrova sotto inchiesta per estorsione continuata e aggravata e tentata estorsione.
Il pm padovano Andrea Zito ha già chiuso formalmente l’indagine, atto preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio: la badante è difesa dall’avvocato Francesco Cibotto.
Gli inizi
Le prime richieste di soldi risalgono al 2014. Valentina inizia a frequentare la casa dell’anziano che vive nel quartiere di Madonna Pellegrina, sia pure saltuariamente, per fare le pulizie. Oltre a farsi pagare, con insistenza chiedeva qualche soldo in più all’uomo lamentando di trovarsi in difficoltà.
«Mi chiamava sempre in corrispondenza del ritiro della pensione e io da stupido le davo dei soldi» ha raccontato il 91enne nella denuncia. Il pensionato aveva conosciuto la donna mentre la moglie (poi morta) era ricoverata all’Oic: lei si era offerta di dargli un aiuto in casa e lui, ammettendo di avere una simpatia per lei, aveva accettato nonostante il parere contrario della figlia cui non era mai piaciuta. Con la scusa di voler comparsi una macchina gli avrebbe spillato dai 50 ai 100 euro alla volta; poi era arrivata la richiesta di una cifra più alta (10 mila euro) che l’anziano sostiene di averle dato in contanti per aiutare il figlio in Moldavia.
«Le consegnai i risparmi che avevo in casa» si legge nella denuncia, «...Poi nel 2016 sempre su sua pressione psicologica, mi diceva che doveva aiutare la figlia, le diedi altri 10 mila euro, somme che intendevo mi fossero restituite. In tutto ho consegnato quasi 50 mila euro ma non sono in grado di dimostrare il passaggio... Le ho sempre dato i soldi in contanti e senza alcuna documentazione che lo possa provare». La procura ha contestato solo le somme confermate da elementi certi. Resta il fatto che – sempre secondo l’accusa – dopo quei “prestiti”, la badante diventa più pressante. Nell’aprile 2019 Valentina avrebbe cambiato atteggiamento «Al mio rifiuto di darle altri soldi chiesti con le più disparate scuse, era diventata minacciosa “se non mi dai i soldi sono costretta a venire con le persone cui li devo io... e se non me li dai tu, andrò a prenderli da tua figlia”. A quel punto ho avvisato mia figlia di fare attenzione informandola di quanto stava capitando».
La denuncia
Nel giugno 2019 il pensionato attiva il trasferimento di chiamata su un’utenza con un’app per registrare le conversazioni.
«Mi ero reso conto di essere stato raggirato... Sono stato un ingenuo» ha ammesso. Il 24 luglio 2019 da un’utenza sconosciuta arriva una chiamata da Valentina: «Mi chiese altri 2500 euro che mi sono rifiutato di darle. E a quel punto mi ha minacciato: avrebbe indicato ai suoi aguzzini dove abito io e anche mia figlia sostenendo che sarebbero venuti da me...». Quel ricatto è stato condito dalle ulteriore minaccia di divulgare un video a luci rosse: sosteneva di aver avuto un rapporto sessuale con il pensionato e di aver filmato tutto.
A quel punto il pensionato, sostenuto dalla figlia, non ha più avuto dubbi. E ha presentato la denuncia ai carabinieri della stazione di Prato della Valle. —
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