Sfondano il muro col flessibile per rubare la cassaforte

Escono per andare a cena marito, moglie, figlia e amichetta della figlia. Rientrano e trovano le crepe sul soffitto di casa. «Abbiamo pensato a terremoto, invece erano stati i ladri». Predoni con martello, scalpello e flessibile, capaci di sradicare una cassaforte a muro al punto da compromettere la stabilità delle pareti. L’ennesima storia di una città bersagliata dai furti giunge da via Aspetti 139, gli alloggi sopra la pizzeria ex Dazio, oggi Miyo Sushi. Lì sopra abitano Debora Giordano con il marito Pietro Michelotto e i figli. «In camera da letto è rimasto un cratere, c’erano calcinacci ovunque. Siamo rimasti allibiti» racconta Debora, dipendente delle Poste e figlia dell’ex titolare della pizzeria al Dazio Pietro Giordano.
Nella cassaforte a muro posizionata sopra il comodino erano custoditi i gioielli regalati dai parenti per il battesimo della figlia ma anche buoni fruttiferi e libretti postali. Diecimila euro di valore per quel che riguarda i gioielli, una grande seccatura per tutto il resto. «Ho bloccato tutto, dovrò fare carte su carte», ragiona la donna che ancora non si rassegna.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, intervenuta sul posto con una volante e con la squadra Scientifica, i ladri sono entrati da un terrazzino e subito hanno puntato alla camera da letto. Si sono chiusi all’interno, in modo da garantirsi la fuga in caso di rientro anticipato dei padroni di casa. Sabato sera, però, hanno avuto tutto il tempo di lavorare per estrarre materialmente il forziere dalla parete. Un lavoro immane, che solo le foto scattate subito dopo ne fanno capire la portata.
«Non voglio scadere nella banalità ma la situazione si è fatta davvero pesante» commenta la donna derubata. «Se la situazione è questa conviene chiudersi in casa e non uscire più. Perché se deve essere questo il prezzo da pagare per essere usciti a cena, conviene pensarci due volte». Si allunga dunque l’elenco dei derubati nel periodo nero della sicurezza in città. —
E.FER.
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