Sfrattato dall’alloggio militare maresciallo presidia la caserma

Sfrattato dal suo alloggio militare si siede su una coperta e si piazza davanti alla caserma Salomone di Prato della Valle. «Ho prestato servizio per 26 anni nell’esercito e ora mi ricompensano così»...

Sfrattato dal suo alloggio militare si siede su una coperta e si piazza davanti alla caserma Salomone di Prato della Valle. «Ho prestato servizio per 26 anni nell’esercito e ora mi ricompensano così». È arrabbiato Demetrio Mafrica, 53 anni, maresciallo capo dell'esercito in riserva. L’uomo ieri mattina è stato sfrattato dalla casa in cui abitava dal 2004: un appartamento di proprietà dei militari in via San Prosdocimo. «Sono arrivati i carabinieri, mi hanno buttato fuori di casa e hanno cambiato la serratura, nonostante avessi la concessione per stare là fino al 2020 e nonostante pagassi regolarmente un affitto di 340 euro al mese. Non sono riuscito neppure a prendere le mie cose, rimaste nell'appartamento insieme anche ai miei gatti». Con il maresciallo in via San Prosdocimo viveva la sua convivente. «Hanno lasciato per strada anche lei, invalida al 100%. Per fortuna che la mamma se l’è venuta a prendere e l'ha portata a casa sua. Io invece dormirò in macchina». All'origine dello sfratto, secondo Demetrio Mafrica, ci sarebbe un pretesto: «Dicono che siccome la casa era piena di carte e libri c'era un alto rischio di incendio. Ma io non ci credo sia questo il motivo». Mafrica, originario di Reggio Calabria, ha prestato servizio fino al 2010 allaPierobon: «Sono stato posto in congedo dopo tre anni di mobbing, ho fatto ricorso al Tar e l'ho vinto, ma poi ho fatto l'errore di tornare nelle stessa caserma, e così nel 2010 me ne sono dovuto andare definitivamente». (a.f.)

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