Sfratto agli ex dipendenti il Comune stoppa la Orv

FONTANIVA. Evitato un altro sfratto al condominio di via Foibe, ai danni di un ex lavoratore della Orv di Carmignano; ma ora il comune di Fontaniva scende in campo: «I soldi che Orv deve al Comune vadano a “compensare” gli affitti, è un prestito d’onore alle famiglie in difficoltà».
C’erano sia il sindaco Lorenzo Piotto che il consigliere regionale Piero Ruzzante, ieri mattina, al presidio Sunia, Filctem e Cgil. Il condominio è di proprietà di Immobiliare generale veneta srl, costituita dalla multinazionale Orv, e le famiglie che rischiano lo sfratto, senza avere alternative, sono 8: ex dipendenti della Orv, prima finiti in cassa integrazione e poi licenziati. Tutti in mobilità, percepiscono nel migliore dei casi 800 euro al mese, altrimenti 5-600. Sulla strada ieri ha rischiato di finire un lavoratore con moglie e tre figli a carico, due minorenni, uno disabile. Tutto rinviato a giugno.
Di fronte all’emergenza il comune sta studiando una soluzione-ponte: «L’immobiliare deve al Comune circa 200 mila euro», spiega Piotto. «Una parte - il 25% di questi soldi - potrebbe compensare gli affitti in attesa che le persone trovino un’occupazione e restituiscano queste risorse al Comune. Una sorta di prestito d’onore».
Sunia, Filctem e Cgil fanno notare da mesi che «la struttura è composta da un centinaio di appartamenti, tutti vuoti esclusi quelli occupati dai lavoratori». Piotto si è impegnato a far incontrare le parti; nel frattempo, si ragiona su un’ipotesi di social housing. Secondo Ruzzante, «la vera emergenza abitativa è legata al lavoro, che manca. Se Orv non accetta il confronto, ci rivolgeremo al prefetto. Dobbiamo affrontare la situazione trovando la soluzione migliore: se la famiglia viene lasciata per strada, assistere un minore costa 90 euro al giorno in un istituto previsto dall’Usl, 2 minori diventano 3.600 euro al mese. Sono o non sono sempre soldi pubblici?”
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