Sgominata la nuova Mala del Brenta: arrestati 17 banditi

VENEZIA. I nomi degli arrestati riportano indietro di un quarto di secolo. Come del resto le armi, gli obiettivi da rapinare, il furto di auto e di targhe e i sopralluoghi davanti a banche, supermercati, gioiellerie e ville in diverse province. Una “batteria” di 17 rapinatori, intercambiabili arrestati dalla Squadra Mobile d Venezia e a cui la Procura contesta 65 capi d’imputazione. Il gruppo aveva il nocciolo duro composto da ex della “mala del Brenta”, attorno al quale gravitavano pregiudicati di vario spessore, che di volta in volta venivano coinvolti nei singoli colpi.
Il nome di spicco è quello di Costante Carraro, 65 anni, detto “Chessman”, nato a Fossò, residente a Vigonovo e considerato un rapinatore puro. Legato alla “mala del Brenta” era un uomo di punta delle batterie di fuoco ai tempi di Felice Maniero e nel suo curriculum ci sono pure 15 anni di carcere duro a Porto Azzurro. Con lui, dietro le sbarre è finito anche il nipote Marco Carraro, 40 anni, di Fossò, detto “Chessmetto”.
Gli altri due uomini di punta della “batteria” sono Michele Gelain, 47 anni, di Marghera, protagonista in passato di una rapina durante la quale, per scappare, ha lanciato contro una pattuglia dei carabinieri una bomba a mano e Delfino Fincato, 58 anni, di Codevigo, per lunghi anni autista dei colonnelli di Maniero come “Marietto” Pandolfo. Gli uomini della Mobile diretti da Marco Odorisio hanno dedicato l’operazione a Giovanni Paties, il poliziotto morto in Questura due settimane fa. Alla conferenza stampa di presentazione dell’operazione c’erano anche il procuratore capo Luigi Delpino e il questore Vincenzo Roca.
L’indagine è iniziata dopo l’arresto di Michael Fumo e la denuncia di Michele Gelain il 21 novembre scorso. Controllati nel parcheggio del supermercato Eurospin e trovati con una borsa contenente una pistola a salve e una maschera in lattice e vicino a un’auto rubata. Fumo venne arrestato perché in casa gli trovarono un chilo di hashish. Era evidente che i due stavano per fare una rapina al supermercato. Dopo la denuncia Gelain si rese “uccel di bosco”. Le indagini hanno permesso di individuare la donna con la quale ha una relazione. Si tratta di Pamela Scarpa. Grazie a lei sono state individuate le utenze telefoniche usate da Gelain. Grazie a quei telefoni gli investigatori hanno messo assieme i nomi dei componenti il gruppo di rapinatori e i vari colpi compiuti o in via di preparazione.
Le indagini hanno consentito di accertare che il gruppo aveva la disponibilità di armi comuni e da guerra, con relativo munizionamento, di giubbotti antiproiettile, di auto rubate, lampeggianti e palette delle forze dell’ordine e maschere in lattice. Inoltre potevano usare luoghi dove nascondere il tutto.
Il gruppo era inoltre in possesso di sofisticate apparecchiature per effettuare la bonifica dei veicoli e dei luoghi dagli stessi utilizzati, per scoprire l’eventuale installazione di microspie per ambientali o sistemi di gps utilizzati dalla polizia. Ma non è servito a nulla. La Mobile è riuscita a sventare diversi colpi e in alcuni casi ha pure fatto allontanare le vittime prese di mira e messo fuori uso le armi che il gruppo aveva intenzione di usare. Ieri mattina il blitz con l’esecuzione delle 16 ordinanze di custodia cautelari in carcere per rapina, armi, furto, ricettazione e altri reati minori. Ma c’è stato anche l’arresto in flagranza di Luca Cavalletto, 49 anni, di Piove di Sacco. In casa gli hanno trovato: quattro kalashnikov, un fucile mitragliatore, una pistola semiautomatica Glok, una pistola semiautomatica Beretta, caricatori a mezza luna ed un migliaio di cartucce, pettorine della guardia di finanza, palette delle forze dell’ordine, lampeggianti blu. Un altro kalashnikov e delle maschere sono stati trovati nel garage di Gelain.
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