Shopping festivo Primo maggio al lavoro Lando lancia la sfida

«I nostri 12 punti vendita sono sempre rimasti chiusi durante le festività, perché per noi la domenica è sacra. Ora però il mondo sta cambiando e non possiamo rimanere indifferenti». Leonardo Lando ha 36 anni ed è figlio di Artemio Lando, che di anni ne ha 77 e che da oltre 40 opera nell’ambito del commercio alimentare. Ebbene, dopo una vita vissuta onorando le feste ora deve riaggiornare il software e adattarsi ai tempi per tentare di contenere la crisi.
«Nonostante la nuova normativa in questi anni siamo sempre rimasti chiusi nei giorni festivi», continua Lando, «a Conselve però abbiamo creato un centro commerciale che contiene un supermercato della nostra catena ma anche altri 40 negozi. I proprietari di quelle attività hanno fatto pressioni perché vogliono avere le stesse possibilità che ha la concorrenza. Vista la crisi e considerata la situazione generale, non potevamo rimanere indifferenti di fronte ad una simile richiesta: ci è parso giusto provare. Abbiamo deciso così di fare due mesi di sperimentazione con le aperture domenicali e festive. Siamo partiti la scorsa settimana, lavoreremo anche il 1° maggio».
Leonardo Lando riferisce anche di aver avuto un confronto franco con i 130 dipendenti del supermarket di Conselve, costretti a lavorare quando il centro commerciale è aperto. «Eravamo molto restii perché non volevamo che al nostro personale suonasse come una imposizione. Così durante l’incontro abbiamo specificato che le domeniche sono facoltative. Chi vuole lavorare lo può fare ma se qualcuno desidera starsene a casa sarà rimpiazzato da dipendenti di altre sedi. Mio padre ha sempre sostenuto che nei giorni di festa le serrande devono rimanere chiuse ma se il mondo ora va in un’altra direzione in qualche modo ci si deve adattare».
Domenica 1° aprile dunque è stato l’esordio per le nuove aperture dell’IperLando di Conselve e anche ieri il centro commerciale è rimasto aperto. «Essendo alimentaristi puri non ci fa differenza tenere aperto la domenica. Anzi. Mi viene da dire che se la gente viene a fare la spesa di domenica poi non torna durante la settimana. Però un gruppo come il nostro non può non essere aperto al cambiamento. Mio padre, per esempio, è favorevole anche alla liberalizzazione delle licenze e se qualche concorrente fornisce servizi in più rispetto a noi, ben venga».
Diversa la posizione di Paul Klotz, amministratore delegato di Aspiag Service Gruppo Despar Nordest. «Non abbiamo tenuto aperti i nostri punti vendita né a Pasqua, né a Pasquetta», riferisce il dirigente. «Potevamo approfittarne ma è stata una nostra scelta. Ci sono anche altri valori che possono essere considerati in questo periodo». E il 1° maggio? «Rimarremo chiusi. È una giornata particolare ed è giusto che anche i dipendenti, ogni tanto, si godano un momento di festa. Per il momento la nostra linea è questa».
Direttive ancora differenti per il gruppo Alì, che ieri ha tenuto aperto un terzo dei suoi supermercati soltanto per mezza giornata. «Abbiamo agito nell’ottica del servizio ai cittadini», sottolinea Francesco Canella, proprietario del gruppo Alì, «dunque abbiamo lavorato in qualche quartiere, come l’Arcella o Sacra Famiglia e anche in alcuni Comuni, ma con un orario ridotto: dalle 9 alle 13. Per quel che riguarda il 1° maggio, non si lavora: sarebbe un dispetto ai dipendenti. Per il 25 aprile invece attendiamo indicazioni alla luce della nuova normativa».
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