Si è spento Campagnolo Ex sindaco di Galliera

GALLIERA veneta
Sindaco democristiano di Galliera alla fine degli anni ’60, si è spento a 94 anni – ucciso dal Covid-19 – Giulio Campagnolo: era un uomo benvoluto, un imprenditore legato alla sua dimensione artigiana. Lascia i figli Francesco, Maria e Giuliana. «Papà» racconta il figlio Francesco «è mancato sabato all’ospedale di Schiavonia. Era un artigiano, del settore metalmeccanico, specializzato nelle macchine per imballaggio». Come tanti nel territorio di Galliera aveva mosso i primi passi alla Pavan; dopo una decina di anni aveva deciso di essere parte di quell’artigianato laborioso e tenace che ha fatto tanta parte della ricchezza del Nordest. «Ha fatto il trasfertista, poi con un collega ha fondato un’azienda in proprio». I due soci si sono separati nel 1985: l’azienda Campagnolo srl è oggi guidata da Francesco. «Nostro padre era ancora socio e presidente onorario». Stava bene: «Era perfettamente autonomo, girava in bicicletta, lucido». Il 26 gennaio è stata scoperta la positività al virus: «Aveva qualche linea di febbre. In passato si era confrontato con qualche problema ai bronchi, ma ne era uscito bene». E poi: «Il 31 gennaio mia sorella Maria, che è medico di base a Galliera e a Tombolo, era passata per visitarlo e aveva constatato che le sue condizioni erano peggiorate e ha deciso di chiamare il 118. Lo hanno portato in ospedale a Cittadella e gli accertamenti hanno fatto emergere una polmonite da Covid-19. In serata è stata subito trasferito a Schiavonia». La figlia ha potuto vedere il padre due volte, l’ultima mercoledì scorso: «Era ancora cosciente e lucido». Era appassionato di politica: «Con la Democrazia Cristiana era stato eletto in consiglio ed era diventato sindaco. Ha guidato la giunta di Galliera dal 1964 al 1970. Ha deciso di mettersi in gioco anche per contrastare alcuni movimenti della sinistra più estrema e, allo stesso tempo, era animato da un forte senso civico. Ci teneva, voleva difendere le proprie idee. E la passione per la politica è sempre rimasta, gli piaceva tenersi aggiornato e discutere». La moglie è mancata nel 2002, si chiamava Renata. «Siamo stati privilegiati ad averlo avuto con noi per tanto tempo. Era un uomo di valori, onesto nel lavoro: ha fatto del bene alla sua famiglia e alla comunità, sempre con discrezione». Francesco ricorda che «nostro papà Giulio era un uomo di fede, ma come Sant’Agostino diceva: “Signore, prendimi con te il più tardi possibile”. Amava la vita». Lo ricorda anche il sindaco Italo Perfetti: «Le persone lo stimavano, da sindaco è sempre stato disponibile e corretto, mai sopra le righe, sempre pronto a dare risposte ai cittadini». Il funerale si terrà domani, alle 9.30, nella chiesa di Galliera. —
Silvia Bergamin
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