Si schianta al rondò con la Ducati

Morto a 46 anni l’imprenditore Stefano Violato di Conselve, co-titolare della tipografia di famiglia
BELLOTTO - FOTO PIRAN - CASALSERUGO - LUOGO INCIDENTE MORTALE VIOLATO
BELLOTTO - FOTO PIRAN - CASALSERUGO - LUOGO INCIDENTE MORTALE VIOLATO
CASALSERUGO. Ieri mattina, a ricordare la tragedia avvenuta solo qualche ora prima, c’era già un mazzo di fiori. A mezzanotte, in sella alla sua motocicletta, in quella rotatoria ha perso la vita Stefano Violato, imprenditore di 46 anni di Conselve, titolare della nota azienda Stampe Violato. Arrivava da Padova e la sua Ducati si è schiantata contro il guardrail che precede la rotatoria: per lui non c’è stato nulla da fare. Violato, padre di un’adolescente, è morto praticamente sul colpo. L’incidente è avvenuto pochi minuti dopo la mezzanotte all’altezza del chilometro 9+600 della provinciale 3 “Pratiarcati”, che da Padova porta ad Anguillara Veneta. Stefano Violato, esperto motociclista, era in sella alla sua Ducati 750 F1 e stava viaggiando verso Casalserugo. «Possiamo solo ipotizzare da dove venisse», spiegano i familiari. «Immaginiamo che avesse passato la serata con amici a Padova. Stava tornando a casa per vedere la figlia».


Per cause ancora in fase di accertamento, giunto alla rotoria di via Risorgimento (quella che dà sul supermercato Alì), il conselvano ha perso il controllo del suo mezzo. La Ducati si è schiantata contro il guardrail che anticipa il rondò. L’impatto è stato violentissimo: Violato è stato sbalzato dalla moto, che si è ridotta ad un ammasso di ferraglia. Il centauro è stato soccorso dai sanitari del 118 con tempestività ma non c’era più nulla da fare. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Ponte San Nicolò, impegnati nei rilievi del sinistro e nel gestire la viabilità alternativa. La provinciale, infatti, è rimasta chiusa fino a che l’incrocio non è stato messo in sicurezza. La salma del quarantaseienne è stata portata nella camera mortuaria dell’ospedale di Padova, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Per questo motivo non è ancora possibile decidere una data per il funerale dell’imprenditore. L’episodio ha scatenato la protesta di residenti, cittadini (soprattutto attraverso i social) e pure dei familiari del motociclista, che hanno sottolineato l’estrema pericolosità della rotatoria di via Risorgimento, già teatro di numerosi incidenti: «Protestare non riporterà certamente in vita Stefano, e sappiamo benissimo che anche la velocità può essere stata determinante in questa situazione, ma non possiamo di certo tacere», denuncia uno zio della vittima. «Quella rotonda è poco illuminata, mal segnalata, collocata in una posizione e in modo tale da essere percepita solo all’ultimo. La progettazione di questo incrocio è assurda e lo testimoniano i tanti incidenti, anche gravi, che si sono registrati si dalla sua realizzazione. Denunceremo sicuramente questa situazione agli organi competenti, perché non possiamo permettere che accadano altre disgrazie come questa». La notizia della morte del quarantaseienne ha lasciato sotto choc l’intera comunità conselvana, dove la famiglia Violato è molto conosciuta. L’azienda gestita da Stefano e il fratello è un’istituzione nel tessuto imprenditoriale cittadino e ancor prima lo è stato il nonno Modesto, fondatore della tipografia. Padre di nove figli, a lui è dedicato un cippo nel “Giardino della Memoria” parrocchiale. Il nonno di Stefano era stato infatti antifascista e partigiano e fu promotore di molte iniziative in paese, dalla fondazione del circolo Acli di Conselve passando per la gestione dell’Acquedotto e dell’ospedale cittadino e per la realizzazione di alcuni quartieri residenziali.


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