Si spegne la voce di “Forever and Ever”

ATENE. Artemios Ventouris “Demis” Roussos doveva molto all’Italia. Ma il cantante - nato ad Alessandria d’Egitto e morto a 68 anni nella notte tra sabato e domenica ad Atene, dove viveva - doveva molto anche ai Procol Harum che nei tardi anni ’60, all’alba del Progressive, avevano conquistato il mondo con “A Whiter Shade Of Pale”, una rielaborazione dell’aria sulla quarta corda di Bach. Demis allora era il cantante e il bassista degli Aphroditès Child, il gruppo che aveva formato con Vangelis, poi destinato a diventare un compositore di colonne sonore come quella da Oscar di “Momenti di gloria” o “Blade Runner”. Il primo successo fu “Rain and Tears” (1968). Nel 1970 altra hit, “It’s Five O Clock”, nel 1971 lo scioglimento dovuto alla divergenze artistiche tra Demis e Vangelis. Abbandonato il basso, che suonava piuttosto bene, acquistata una fisicità imponente ma rassicurante alla Bud Spencer, Demis Roussos ha vissuto un momento d’oro della sua carriera solistica negli anni ’70 quando prima con “We Shall Dance” (che vinse anche il Festivalbar) e poi con “Forever and Ever” ha spopolato in mezzo mondo. Negli anni ’80 è arrivato anche al grande successo da discoteca con “Dance of Love”, singolo di punta di “Time”, l’album pubblicato dopo aver vissuto l’esperienza di un dirottamento aereo. Una volta finita la sua stagione migliore, Demis Roussos ha gestito con sapienza la sua carriera e la notorietà guadagnata in tutta Europa continuando a incidere ma, soprattutto, a far fruttare l’industria della memoria.
Nel 2008 Roussos è stato ospite del Festival Show, a Castelfranco Veneto e e in piazza degli Scacchi a Marostica: si è esibito di fronte a 40 mila persone, in occasione della prima e dell’ultima tappa del tour 2008 della manifestazione di Radio Birikina e Radio Bella&Monella, quell’anno presentata da Stefania Orlando. A volerlo sul palco, l’editore di Radio Birikina Roberto Zanella: Roussos e conquistò il pubblico con le sue hit.
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