Siccità, Veneto mai così secco da quasi cento anni

Le rilevazioni dell'Arpav: solo il novembre-dicembre del 1921 si avvicina a questo 2015
F,GAVAGNIN (PROP.) PORTOGRUARO A RISCHIO NEBBIA SS14 PER SAN DONA
F,GAVAGNIN (PROP.) PORTOGRUARO A RISCHIO NEBBIA SS14 PER SAN DONA

PADOVA. Il Veneto non viveva da quasi un secolo un bimestre invernale siccitoso e caldo come novembre-dicembre di quest'anno.

Lo afferma un'analisi dell'Arpav, l'agenzia ambientale regionale, che ripercorrendo le serie storiche disponibili ha trovato solo nel 1921 un bimestre simile al 2015: eppure anche in quel siccitoso inverno di 94 anni fa le quantità di pioggia e neve furono superiori ad oggi: a Padova, ad esempio, caddero in due mesi poco più di 20 mm di pioggia - quest'anno sono 13 mm - a Belluno 5 mm, contro i 2 mm attuali.

Non è a rischio soltanto la stagione dello sci in montagna, dove i prati sono secchi e non vi è traccia di neve vera. I timori si proiettano anche sull'approvvigionamento idrico nella prossima primavera. In particolare per le Dolomiti bellunesi, mai negli ultimi 30 anni c'era stata assenza di nuova neve stagionale praticamente tutte le quote, com'è nella situazione attuale.

Tutti i fiumi della provincia registrano una portata al di sotto della media. Altre annate con novembre-dicembre particolarmente secchi - ricorda l'Arpav - si registrarono nel 1866, e più di recente nel 1998, ma in ogni caso furono un pò più 'bagnatì della fine 2015. Dopo un mese di novembre molto asciutto e con temperature sopra media, specie in montagna, anche dicembre sta per concludersi all'insegna del tempo stabile, senza precipitazioni e con valori termici primaverili in quota.

A dicembre sul Veneto non è transitata alcuna perturbazione e su tutto il territorio non c'è stato alcun giorno piovoso. L'ultimo evento degno di nota, con piogge e modeste nevicate sulle Prealpi, risale al 21-22 novembre. Da quella data, a parte qualche giorno iniziale di stampo invernale con temperature più fredde, si è riaffermato un robusto campo di alta pressione sul Mediterraneo di matrice africana. Uno scudo che non ha permesso l'ingresso di perturbazioni su gran parte dell'Europa centro-meridionale e ha favorito temperature in prevalenza sopra la media, specie in quota, a causa delle frequenti condizioni di inversione termica nelle ore più fredde della giornata in pianura e nelle valli.

Le previsioni meteo non vedono segnali di cambiamento almeno fino alla fine dell'anno, e quindi - sottolinea l'Arpav - è plausibile aspettarsi che il 2015 si chiuda con un altro mese record per siccità ma anche per la persistente anomalia termica positiva. Novembre è risultato sulla regione il più secco dell'ultimo ventennio e tra i più secchi delle serie storiche ultracentenarie analizzate (140 anni a Belluno e 180 anni a Padova); considerando anche questo dicembre, l'anomalia diventa ancora più significativa. Il bimestre novembre-dicembre 2015 - conclude l'Arpav - risulterà probabilmente il più secco dell'ultimo secolo.

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