«Siepi del castello mai curate e fatte morire dai parassiti»

La denuncia dell’opposizione in  consiglio comunale: «Avevano 200 anni e non sono stati spesi 10 euro per salvarle». Il sindaco: non rientrano nel piano del verde

VIGONZA. Le siepi di bosso del castello di Peraga infestate dalla piralide. La questione è stata portata all’attenzione del Consiglio comunale da Cesare Paggiaro. «Le siepi della villa sono pluricentenarie e abbiamo visto che la piralide, qui ha imperversato e ha regnato. Direi al sindaco di occuparsi che arrivi il Sir ma tenendo in vita ciò che è capace di testimoniare, quello che è un nostro bene, in questo caso degnato di poca attenzione da chi di dovere».

Paggiaro si è anche informato e afferma che le siepi sono morte perché sono state lasciate andare. Forse qualcuna germoglierà in primavera, se ci saranno trattamenti adeguati, perché il bosso è un sempreverde. «Il danno è irreparabile, ancor più che eliminare i tigli, perché di alberi se ne possono reimpiantare due. Fior di professionisti per il taglio degli alberi e il ripristino delle aree verdi, mentre si è lasciata morire una siepe che ha più di 200 anni, che ha superato le invasioni di Napoleone ma è riuscita ad essere mangiata senza che si spendessero 10 euro per trattarla con antiparassitari».

«L’avete lasciata morire mentre si vanno a tagliare alberi e a seminare aiuole in giro per il paese. Seguiamo le cose che abbiamo, che sono un patrimonio storico», ha aggiunto Damiano Gottardello.

«Voglio sapere tutto quello che è stato fatto e quello che non è stato fatto per il trattamento delle siepi storiche del castello che da verdi sono diventate marroni, segno che il parassita non è stato debellato e difficilmente verranno messe a posto», ha incalzato Antonino Stivanello, «e siccome mancano informazioni chiedo che se ne discuta in commissione comunale».

Nella sua replica il sindaco Innocente Marangon non ha fatto il minimo accenno alle siepi ammalorate, ma ha letto il lungo elenco di manutenzioni che prevede il progetto di riqualificazione del verde che, ha puntualizzato, era nel suo programma elettorale ed è stato votato dai cittadini.

«Quando ho presentato in Consiglio il programma fortemente innovativo delle manutenzioni che prevedevano potature nessuno ha votato contro, dalle opposizioni c’è stata solo astensione», ha specificato Marangon. —

G.A.

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