Sigilli alle slot del bar accese oltre l’orario stabilito dal Comune

Applicata dai vigili l’ordinanza del sindaco di Carmignano Spenti fino a nuovo ordine i sei videogiochi del locale
Di Paola Pilotto

CARMIGNANO DI BRENTA. Lotta al gioco d’azzardo: il Comune stacca la spina alle slot machine dei locali recidivi nel trasgredire l’ordinanza del sindaco che limita l’orario per i videogiochi. Ieri la polizia locale ha chiuso 6 “macchinette tenta fortuna” in un bar del paese che già nelle settimane scorse era stato multato due volte per aver violato gli orari imposti dal provvedimento, firmato dal sindaco Alessandro Bolis il 19 marzo.

I vigili hanno eseguito l’ordinanza che prevede, in caso di recidiva, la sospensione del funzionamento delle slot per un determinato periodo e la conseguente apposizione di sigilli. Nel caso concreto, al bar erano già state staccate 2 contravvenzioni da 500 euro ciascuna, il massimo previsto. Ciononostante, gli agenti hanno riscontrato che si continuava a giocava anche oltre gli orari concessi, ovvero prima delle 12 e dopo le 17, quando invece le apparecchiature dovrebbero essere ferme. Immediati i sigilli su tutte e 6 le slot, che rimarranno pertanto spente per qualche giorno. Con la speranza che, dopo la bacchettata, vengano riaccese solo nelle 5 ore previste.

Una misura forte, la prima che viene introdotta, e soprattutto applicata, nel Padovano, come segno chiaro di lotta al gioco d’azzardo che porta dipendenza e manda in rovina molte famiglie.

«La nostra lotta al gioco d’azzardo nasce da una profonda convinzione e non ammette deroghe: le regole vanno rispettate», ha commentato Bolis al termine dell’operazione. «L’obiettivo che ci ha spinto a emanare l’ordinanza è quello di contrastare in tutti i modi il dilagare di comportamenti devianti sempre più diffusi e che arrecano gravissime conseguenze non solo a chi ne è vittima, ma coinvolgono purtroppo le famiglie dei “giocatori” portandole spesso alla disperazione e a un senso di impotenza di fronte a una situazione così drammatica. È una vera e propria dipendenza dalla quale difficilmente si guarisce da soli. Per questo abbiamo deciso di destinare gli introiti delle sanzioni al finanziamento di progetti ad hoc realizzati insieme all’Usl 15 Alta Padovana, che ogni anno registra un’ottantina di casi. A Carmignano non si scherza», conclude il sindaco, «i controlli continueranno a essere capillari, ma la collaborazione può essere la carta vincente in questa difficile battaglia».

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