S’impenna la domanda di raboso e friularo nell’Europa centrale

CONSELVE. Trattori che vanno e vengono, macchine vendemmiatrici impegnate a ciclo continuo: la vendemmia 2019 è ancora in pieno svolgimento anche in pianura e si protrarrà fino alla metà di ottobre con la raccolta del raboso, mentre il friularo, varietà autoctona tardiva, verrà raccolto solo a novembre inoltrato.
giornate piene
Alla Conselve Vigneti e Cantine si lavora a pieno ritmo e le previsioni sono incoraggianti. «Avremo circa il 15% di uva in meno», spiega Roberto Lorin, giovane presidente della cooperativa con oltre 800 soci e 1.300 ettari di vigneti, «perché dopo la super produzione un’annata più scarica ci permette di tornare nella norma. Anche la vendemmia è stata più lineare e con tempi più sostenibili. Le uve sono sane, con profumi e acidità ideali. Non siamo stati costretti a fare le corse, come nel 2018, perché l’uva era maturata rapidamente e bisognava raccoglierla in fretta. Quest’anno stiamo procedendo con ritmi più regolari e scaglionati e siamo certi che il calo produttivo darà brio al mercato, ravvivando i prezzi. Alla fine di agosto le quotazioni erano ancora un po’ fiacche, ma ora hanno raggiunto valori più interessanti e le richieste non mancano».
dominio dei bianchi
I vini bianchi, come nel resto della provincia, la fanno da padroni con una previsione di 90 mila quintali di prosecco, 40 mila di pinot grigio, 25 mila di merlot e 20 mila di raboso. Cresce il mercato estero, che alimenta quasi il 20 per cento del fatturato, con vendite soprattutto in Germania, Austria e Svizzera. Ora la scommessa è sulla sostenibilità, per una viticoltura più attenta all’impatto ambientale. «Abbiamo già 50 aziende che hanno aderito al nostro progetto pilota con 200 ettari di vigneto», continua Lorin, «dai quali otterremo vino certificato sul fronte della lotta integrata, vale a dire con un minor ricorso alla chimica in vigneto.
Avrà il marchio “Qualità sostenibile SQNPI”, riconoscibile dal bollino con un’ape. Come sappiamo infatti questo insetto è particolarmente sensibile alle sostanze usate nelle lavorazioni in campagna. In particolare sarà certificato tutto il Friularo Ambasciatore, coltivato per intero dalle 33 aziende aderenti al progetto».
il futuro
Fra sei anni, pertanto, «quando questo importante vino passito avrà terminato la maturazione, avremo solo Friularo certificato», spiega il responsabile del consorzio conselvano, «siamo partiti l’anno scorso con questa iniziativa, sarà il futuro per la nostra viticoltura, abbiamo già uno staff tecnico di agronomi al lavoro».
eco-sostenibilità
Occhio alla sostenibilità anche dall’altra parte della Bassa Padovana, nell’area della Doc Merlara, con il progetto Green Vision, condotto insieme al Gal Patavino. «Quest’anno avremo un vino ottimo», afferma il presidente Luigino De Togni.
la doc merlara
Spiega ancora De Togni: «Stiamo raccogliendo grappoli dal peso specifico inferiore ma con una gradazione favolosa e perfetti sotto il profilo sanitario. Il calo maggiore a livello produttivo lo abbiamo registrato nelle varietà precoci dei bianchi, come il pinot. Il nostro consorzio conta circa 200 produttori con quasi un migliaio di ettari di vigneti, dai quali si raccolgono prosecco, pinot grigio, merlot, marzemino e malvasia. Con il progetto “Green Vision” intensifichiamo l’impegno sul fronte ambientale e nei confronti dell’informazione ai consumatori. Siamo impegnati anche su un’altra iniziativa, il progetto “Risorsa” insieme alle Cantine Colli Euganei e Conselve e al Condifesa Padova, il consorzio che si occupa delle assicurazioni in agricoltura. Consiste in una nuova rete di monitoraggio per rilevare i diversi aspetti dei vigneti, dalle condizioni climatiche all’umidità del terreno, allo stato della piante, in modo da realizzare un risparmio sia idrico che energetico e quindi un minor spreco di risorse». —
Nicola Stievano
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