Sinopoli per Sinopoli La storia del padre nell’opera del figlio

Sabato alla Fenice un allestimento multimediale racconta il pensiero dell’eclettico compositore e direttore
Di Massimo Contiero
20081211 - ROMA - POL - QUIRINALE: NAPOLITANO CONSEGNA PREMI 'PRESIDENTE REPUBBLICA'. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ,con un gruppo di giovani Premiati,stamane 11 dicembre 2008 al Quirinale. Nella foto con il Capo dello Stato:i fratelli Marco e Giovanni Sinopoli,Irene Veneziano,Carmine Emanuele Cella e Giuseppe Russo Rossi. ANSA/ENRICO OLIVERIO-Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica/DRN
20081211 - ROMA - POL - QUIRINALE: NAPOLITANO CONSEGNA PREMI 'PRESIDENTE REPUBBLICA'. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ,con un gruppo di giovani Premiati,stamane 11 dicembre 2008 al Quirinale. Nella foto con il Capo dello Stato:i fratelli Marco e Giovanni Sinopoli,Irene Veneziano,Carmine Emanuele Cella e Giuseppe Russo Rossi. ANSA/ENRICO OLIVERIO-Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica/DRN

VENEZIA. Manca oggi nel mondo della musica una figura culturalmente proteiforme e intellettualmente stimolante come quella di Giuseppe Sinopoli. Uomo di curiosità inesausta, vinse tutte le sfide che si impose, dalla medicina, alla composizione, alla direzione d’orchestra, all’archeologia. L’unica battaglia che perse fu con la longevità: morì cinquantacinquenne mentre a Berlino dirigeva Aida, proprio l’opera con la quale aveva esordito nel 1978 alla Fenice, il Teatro della sua città, Venezia. Il suo apprendistato, avvenuto grazie a un’intelligenza e a un talento fuori dal comune in tempi insolitamente rapidi, destò inizialmente sbalordimento e diffidenza proprio in Italia, dove solo critici illuminati come Messinis e Mila lo appoggiarono fin dagli esordi. La sua carriera all’estero fu invece folgorante. Lo si riassume nel fatto che a tutt’oggi è l’unico italiano cui il tempio wagneriano di Bayreuth abbia affidato la Tetralogia.

Sabato la Fenice ne ricorderà ancora una volta la figura con “La voce di Sinopoli”, un testo di Vittorio Cappelli e Mario Sesti, affidato agli attori Massimo Popolizio e Manuela Mandracchia, che impersoneranno lo stesso Sinopoli e Lou Salomé, la straordinaria figura femminile cui è ispirata l’unica opera teatrale del compositore. La regia è affidata a al figlio del musicista, Giovanni, che ha già collaborato con Bellocchio e Peter Stein.

Giovanni Sinopoli, lei si trova a fare la regia di un testo che parla soprattutto del pensiero di suo padre. Sono minimi i riferimenti privati. Lei aveva 18 anni quando è morto. Ci sono ricordi privati che influenzeranno la sua lettura?

«Per me, dal punto di vista affettivo ed emozionale, questo è e sarà l’impegno più difficile della mia carriera. Lo spettacolo inizia con l’uscita di Sinopoli dalla Fenice dopo le prove di Parsifal e, seguendo i suoi pensieri, si perde nelle calli labirintiche di Venezia, la città che amava e con la quale ebbe però anche un rapporto carico di tensioni. Accanto a lui, Lou Salomé è una sorta di Virgilio dantesco che lo guida in un viaggio nella memoria».

Il testo di Cappelli e Sesti si rifà a quanto Sinopoli ha meditato sulla musica, sull’arte, sull’archeologia, sulla vita. Sono argomenti di cui discuteva anche con i figli?

«Da lui abbiamo avuto delle basi su cui riflettere, soprattutto sul tema del distacco, della perdita, del lutto, come elementi della vita da accettare serenamente. I riferimenti erano alla classicità e all’antichità. Ci faceva toccare con mano i suoi reperti archeologici, che oggi fanno parte della collezione Aristaios, conservata al Parco della Musica di Roma. C’era un grande confronto con lui su tutto e una grande libertà. Mio fratello esordì come chitarrista heavy metal. A lui interessava solo che capissimo la differenza con la sua musica».

Quali sono le musiche che si ascolteranno durante la rappresentazione?

«Sicuramente estratti da Lou Salomé, nella versione dell’opera data alla Fenice nel 2012 e poi da Verdi, Puccini, Wagner, Bruckner, Schönberg. Saranno ascolti corredati da video, che si alterneranno a fotografie private, si vedrà anche Sinopoli archeologo. Con le proiezioni interagiranno gli attori».

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