Smaltimento del fotovoltaico Etra ricorda «Servizio gratuito»

CITTADELLA. Un capannone in via Case Bianche a Cittadella sotto sequestro, nel mirino delle forze dell’ordine – lungo una direttrice che collega Padova, Genova ed Africa – dove finisce lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. Per il Noe dei carabinieri si tratta di un traffico illegale scoperto nei container al porto di Genova, ma caricati e stoccati a Cittadella.
Ma come si smaltiscono i pannelli? Si tratta di un’attività giovane, figlia di del boom degli ultimi lustri: l’energia pulita, rinnovabile, solare, e pannelli ovunque, come copertura di capannoni o con funzioni di tettoie, campi e tetti.
In una nota Etra, la multiutility che si occupa nell’Alta Padovana dei rifiuti, osserva che «il sistema di pannelli fotovoltaici è entrato in uso, soprattutto con grande diffusione sulle case dei privati, da non più di una quindicina d’anni. Lo smaltimento, quindi, non è iniziato da molto, dato che l’età media di questa attrezzature può essere piuttosto elevata e arriva a superare i vent’anni». La vicenda sulle presunte irregolarità spinge la società partecipata dai Comuni a ribadire che «la fase dell’addio ai pannelli è piuttosto semplice: un utente può farli disinstallare dal proprio elettricista o rivenditore che li aveva in precedenza installati e portarli ai Centri di Raccolta. I pannelli sono inquadrati tecnicamente come R4 nel circuito Raee, quello dell’elettronica mista. Normalmente, ai Centri di Raccolta di Etra, vengono accettati gli elementi di impianti fino a 10 chilowatt (il che significa grosse quantità, pari anche a qualche decina di pannelli)». In pratica si tratta di un intero impianto domestico, compresi pannelli, cavi, trasformatori.
non servono scorciatoie
Non servono scorciatoie per risparmiare, il servizio è gratis: «Non vi sono spese per il conferimento da parte dell’utente. Data la scarsità di materiale pervenuto finora, non esistono ancora statistiche di recupero su tale tipologia di rifiuto. Per le aziende o comunque impianti di capacità maggiori, ci si deve rivolgere invece al Consorzio Raee, che attiverà le proprie modalità di recupero». Tutto può essere fatto, quindi, nel pieno rispetto dell’ambiente: «I pannelli fotovoltaici», sottolineano i tecnici di Etra, «sono in massima parte riciclabili e il loro corretto conferimento rientra nel circuito virtuoso di recupero di materiale elettronico, permettendo un’operazione accurata di disassemblaggio e di valorizzazione del rifiuto, da parte di impianti specializzati.
Uno scorretto smaltimento, viceversa, potrebbe causare la commistione di materiale, rivelandosi pericoloso per l’ambiente». Rimane il nodo di rimuovere materialmente il fotovoltaico: se un privato vuole disinstallare i pannelli deve contattare un installatore o un elettricista, che per smontare circa 20 metri quadrati di pannelli impiegherà circa 20 ore, quindi un paio di giorni; se a questa opera si vanno ad aggiungere gli oneri relativi alla sicurezza, il tecnico chiederà – complessivamente – un migliaio di euro. ––
Silvia Bergamin
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