Snobbato Caproni, vince la tecnologia
Praticamente sconosciuto il poeta, gli studenti hanno scelto il tema sul lavoro. E sono già pieni di progetti per il futuro

MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INTERVISTE MATURITA'. GIOVANNI TEMPORIN. TITO LIVIO
Notte insonne, crampi allo stomaco e tutti i dubbi che nemmeno in un anno di scuola erano mai passati per la testa: anche per gli studenti padovani ieri è iniziato l’esame di maturità, piccolo traguardo e grande trampolino per i giovani che stanno per mettere un piede nel mondo dei “grandi”. Ansie e insicurezze che hanno caratterizzato la fatidica “notte prima degli esami” non erano poi ingiustificate. Del grande poeta Caproni, scelto per la traccia di letteratura, gli studenti padovani non conoscevano (per lo più) neppure il nome. Ma niente paura: si sono orientati in massa sulla traccia “Nuove tecnologie e lavoro”, un paradigma che nel tessuto produttivo della città trova terreno fertile.
La prima ad uscire dal Tito Livio è stata Daniela, che ha fatto tesoro del consiglio dei professori: «Ci hanno raccomandato di essere sintetici, sottolineando che chi scrive poco incontra il favore della commissione». E così ha fatto lei: meno di un foglio protocollo. Altri suoi colleghi, usciti un po’ alla spicciolata, hanno badato ad altro: «Ho scelto il tema su lavoro e nuove tecnologie» dice Leonardo Destro, «perché lavorando già nei campi ho un’idea molto precisa: le macchine sono state create dall’uomo, e dall’uomo devono essere sorvegliate, governate, riparate in caso di guasto. Non potranno mai sostituirlo, ma possono essere di grande aiuto». Diversa l’opinione di Giovanni Temporin, sempre del Tito Livio: «Che le macchine tolgano posti di lavoro è ovvio, ma l’argomento viene spesso trattato con superficialità. Le tecnologie creano anche lavoro». Giovanni è uno con le idee chiare: l’estate la passerà a studiare per entrare alla Scuola Galileiana, e da grande gli piacerebbe fare il giornalista. Anche allo scientifico Nievo, le tecnologie impazzano: «Mi è sembrato il tema più affrontabile, ma anche più interessante» dice Fanny Piva, che ora teme soprattutto la prova di matematica e sta lavorando a una tesina sulla Polonia: «L’ispirazione è arrivata l’anno scorso, quando ho partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù» racconta, «poi quest’estate mi piacerebbe andare in Ucrania, a fare volontariato». Anche Sara Loise, del Calvi, ha grandi progetti: «Prima dell’università vorrei partire con il Servizio Civile Internazionale, e passare sei mesi all’estero. Mi sto informando e fra qualche settimana inizio i colloqui». Idee confuse, invece, per Flavio Majori, del Nievo: «Andrò in vacanza a Pag con qualche amico» dice, «per ora penso all’esame: la prima prova è andata bene, ho scelto l’ambito artistico letterario perché mi attirava il tema, ora tocca a matematica». L’anno prossimo? «Ho già passato il test di Economia a Padova, almeno su questo sono sereno». Anche Federico Farsura (Calvi), frequenterà Economia, ma a Venezia: «Il primo test disponibile era il loro e una volta passato non aveva senso spendere soldi per riprovare a Padova».
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