Soffiatori in centro, la protesta del nostro lettore: «Polveri ovunque»
Un lettore segnala l’uso sistematico di soffiatori in area pedonale a Padova: «Tecniche obsolete, alzano la polvere e peggiorano l’aria». La replica di Palazzo Moroni: «Utilizzati in combinazione con spazzatrici per convogliare rifiuti e foglie, introdotti modelli elettrici e controlli sui filtri antiparticolato»

Scrivo per segnalare una pratica sistematica e ormai ricorrente nella gestione della pulizia delle strade nel Comune di Padova. Ogni mattina (e spesso anche in altri momenti della giornata), si assiste al passaggio combinato di soffiatori e mezzi meccanici di raccolta. In teoria si tratterebbe di un’operazione di igiene urbana, ma in pratica si rivela un paradosso ambientale e sanitario.
Questi soffiatori alzano quantità impressionanti di polvere che si disperde ovunque: nell’aria, sui marciapiedi, sulle vetrine dei negozi e sui passanti. Invece di aspirare o trattenere le sostanze residue, le sollevano e le rimettono in circolo, creando un danno alla qualità dell’aria e peggiorando la condizione delle strade. In particolare, una delle macchine utilizzate sembra rilasciare a sua volta parte della polvere raccolta, vanificando i benefici. Il risultato è una città apparentemente “spazzata”, ma in realtà più inquinata, polverosa e malsana. Avviene in piena area pedonale, dove si muovono famiglie, bambini, anziani, e turisti.
È difficile accettare che, nel 2025, una città come Padova continui ad adottare tecniche di pulizia obsolete, rumorose e dannose, quando in molte città europee si utilizzano sistemi di aspirazione silenziosi ed ecocompatibili. Chiedo pertanto che venga sospeso l’utilizzo dei soffiatori, rivisto il metodo di pulizia e che il Comune effettui una verifica ambientale sull’impatto di queste operazioni. Mi auguro che questa segnalazione, possa contribuire a generare consapevolezza e azione. Cordiali saluti.
Un Cittadino
*********************
Della segnalazione è stato informato il Comune che ha inviato questa risposta: «Il servizio di pulizia del suolo pubblico viene pianificato con l’obiettivo di mantenere elevati standard di igiene, sicurezza e fruibilità degli spazi, oltre che di efficienza operativa.
L’impiego di soffiatori in combinazione con mezzi meccanici aspiranti risponde a esigenze precise: convogliare foglie e piccoli rifiuti da zone difficili da raggiungere verso punti accessibili alla spazzatrice; efficientare il servizio, per un territorio complesso ed esteso, spesso molto urbanizzato con alta presenza di veicoli parcheggiati; integrare le operazioni di spazzamento manuale e meccanizzato per una pulizia completa.
Siamo consapevoli che i soffiatori possono sollevare polveri. Per questo, il servizio ha visto l’introduzione di soffiatori elettrici dove possibile, la formazione degli operatori per un uso mirato e rispettoso, la pianificazione degli interventi in orari e modalità che limitino il disturbo, l’abbinamento con mezzi aspiranti, in modo che il materiale convogliato venga subito raccolto. Relativamente alla macchina citata, i mezzi utilizzati dal gestore sono dotati di sistemi di abbattimento polveri e filtri ad alta efficienza.
La foto è coerente con un ciclo automatico di rigenerazione, atto a pulire il filtro antiparticolato sui mezzi e che rilascia vapore acqueo che può creare effetto nuvola. La segnalazione è stata in ogni caso inoltrata al gestore, per una verifica su eventuali anomalie. Le tecnologie di aspirazione silenziose ed ecocompatibili sono oggetto di monitoraggio e sperimentazione anche in città, ma presentano oggi limiti di autonomia, efficienza ed efficacia che ne rendono l’uso diffuso non ancora sostenibile».
*********************
La nostra rubrica, pubblicata sul giornale ogni lunedì, resta aperta per segnalazioni di problemi e disservizi. Ogni intervento sarà posto all’attenzione dei possibili referenti, siano essi pubblici o privati, provando a trovare una soluzione a ogni caso. È possibile inviare la vostra mail a “dillo al mattino” scrivendo all’indirizzo lettere@mattinopadova.it.—
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova