Soldini ottimista: «Possono resistere giorni»

Gli esperti di mare e di vela non hanno dubbi: a bordo di una zattera autogonfiabile (nella foto) i dispersi possono sopravvivere per parecchi giorni nel bel mezzo dell’oceano. Una volta gettata in mare la zattera offre un riparo sicuro e dispone di un kit di sopravvivenza in attesa dei soccorsi: indumenti di protezione termica, kit di pronto soccorso e di pesca, acqua e viveri, coltello, torcia elettrica, fumogeni e altri segnalatori. Ovviamente la zattera va alla deriva e si può spostare anche di parecchie miglia in pochi giorni. Un velista super esperto come Giovanni Soldini è ottimista: «Per me Aldo e Antonio al 90 per cento sono vivi», ha dichiarato al Secolo XIX, «sulla zattera di salvataggio. E forse l’area di ricerca dovrebbe essere estesa a 40 miglia, perlustrando verso sud ovest secondo la direzione della corrente e sottovento». Secondo Soldini il naufragio potrebbe essere dovuto ad un urto accidentale, probabilmente con un container semi affiorante, non intercettato dal sistema anti collisione, che può aver danneggiato gravemente la barca. Nella zona c’è anche un discreto traffico di barche da pesca e di navi ma sembra più improbabile l’ipotesi di una collisione con un peschereccio o un’altra imbarcazione. Anche il “velista per caso” Patrizio Roversi si unisce all’appello dei familiari: «È scandaloso e inaccettabile che le ricerche siano state sospese. La zattera è alla deriva ma l’eventuale rotta si può calcolare conoscendo le condizioni meteo», dichiara in un video diffuso sui social. (n.s.)
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