Sophie, la tigre da cento chili operata nella clinica veterinaria di Agripolis

Si chiama Sophie e ha dodici anni il gattone da un centinaio di chili che alcuni giorni fa è stato operato all’ospedale veterinario di Agripolis, a Legnaro. La tigre, ormai anziana, vive al Tiger Experience di Campolongo Maggiore (un bioparco nel veneziano interamente dedicato ai felini) e doveva essere sterilizzata. I proprietari, quindi, l’hanno portata nella clinica dell’Università di Padova, una delle pochissime strutture ad avere i mezzi e il personale per poter gestire animali fuori dal comune.
Sophie è stata operata giovedì scorso, ha superato molto bene l’intervento ed è già tonata a casa, a Campolongo Maggiore, ma i veterinari di Agripolis continuano a monitorarla quotidianamente. La dottoressa Giulia Maria De Benedictis, a capo dell’équipe che ha operato l’animale, è andata a trovarla anche ieri mattina, per assicurarsi che il decorso procedesse per il meglio. La tigre è arrivata a Legnaro giovedì scorso: «Non aveva problemi di salute» spiega la professoressa De Benedictis, «anzi l’abbiamo trovata in ottime condizioni fisiche. Ma i proprietari hanno deciso, per il suo benessere, di procedere con la sterilizzazione, per consentirle di avere una vecchiaia serena senza il rischio di gravidanze. L’alternativa sarebbe stata allontanarla dal maschio con cui ha sempre vissuto, ma le tigri sono abituate a stringere legami duraturi e soffrono se vengono allontanate dal proprio compagno».
Sophie è stata ricoverata un giorno e una notte e, per tutta la sua permanenza ad Agripolis, è stata costantemente seguita dallo staff dell’ateneo. «È davvero un gattone» continua la professoressa De Benedictis, «ha molta confidenza con l’uomo, addirittura chiede coccole. Questo ci ha permesso di lavorare molto bene: il fatto che abbia accettato da subito la nostra presenza, ad esempio, ci ha permesso di farle assumere dei farmaci anche per bocca. In situazioni analoghe, con animali non abituati all’uomo, il lavoro è stato molto più difficile». Ora Sophie è in “libertà vigilata”, in attesa che si ristabilisca del tutto. «È stato un bel lavoro di squadra» conclude De Benedictis, «a dimostrazione del fatto che quando le cose funzionano si ottengono grandi risultati».
Il dipartimento di Veterinaria del Bo non è nuovo a casi come questo: in passato aveva già accolto e curato diversi animali insoliti, e in particolare diverse tigri. L’ultima, nel 2016, era stata Nuna: una tigre del Bengala da 120 chili, operata da un team di specialisti guidati dal professor Roberto Busetto. Al contrario di Sophie, Nuna era sofferente e meno abituata al contatto con le persone e, per addormentarla, era stato chiamato un anestesista specializzato in grandi felini. —
Silvia Quaranta
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