Soppressi tre indirizzi di studio al polo Jacopo da Montagnana

JACOPO DA MONTAGNANA. L’edificio del polo scolastico superiore
JACOPO DA MONTAGNANA. L’edificio del polo scolastico superiore
 
MONTAGNANA.
Una mazzata tra coppa e collo. Ha avuto questo effetto la delibera della Regione che ha soppresso tre indirizzi di studio superiori al polo «Jacopo da Montagnana»: professionale agrario, tecnico a indirizzo meccanico e meccatronico, e commerciale. Sono ora rimasti solo due indirizzi: professionale alberghiero e liceo scientifico. Insomma, un fulmine a ciel sereno per la scuola, ma anche per Montagnana e il suo territorio.  Allibita e perplessa il dirigente scolastico Emilia Tornincasa, che ha già inviato una lettera per chiedere i motivi della delibera. «Adesso tocca alla politica porre un rimedio a questa situazione di massima negatività - spiega la responsabile dell'istituto - non solo non è stata indetta alcuna riunione a Montagnana, ma sono stati soppressi due indirizzi fondamentali per il territorio. L'agrario è sempre esistito perché questa terra è a vocazione agricola; quanto al meccanico, avevamo completato il quinquennio con molta difficoltà e sulla base di una indagine promossa dalla Camera di commercio».  «E' un disagio sia per gli insegnanti che per gli studenti - commenta ancora Benincasa -. Oltretutto, Montagnana si impoverirà ulteriormente. Questa mattina abbiamo ricevuto anche la disponibilità ad ospitare gli esami per l'iscrizione all'albo nazionale degli agrotecnici per l'intero Triveneto, come lo scorso anno e a nostre spese. Ci mancava solo questa ciliegina sulla torta».  Ma intanto il gruppo di minoranza «Montagnana Rinasce» ha presentato una interrogazione sulla soppressione dei tre istituti superiori, ai quali aggiunge la mancata istituzione del liceo classico e del corso serale dell'alberghiero. Scrivono i consiglieri Dosso, Furlan, Lovato, Loro e Colognese: «Coscienti che la perdita di tanta offerta scolastica costituisce un colpo durissimo sia all'economia che alle future possibilità occupazionali dei giovani, e che la nostra città perderà il ruolo di riferimento culturale e di aggregazione, chiediamo quali azioni e strumenti la giunta abbia messo in campo e, quale futuro si prospetta per lo Jacopo da Montagnana».

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