Sos dei residenti: «Il Gra va bene così Il tracciato salva le nostre abitazioni»

Si mobilita il comitato di Rubano, Mestrino e Villafranca. Chiesto un incontro con Provincia e Concessioni autostradali 

PADOVA.
La proposta di rimettere in piedi la progettazione del Grande raccordo anulare di Padova impensierisce un gruppo di cittadini che vive nel territorio di confine tra i Comuni di Mestrino, Rubano e Villafranca Padovana: il Gra lo vogliono, non sono mai stati contrari, anzi, solo che chiedono di poter essere incontrati nel caso ripartisse ex novo l’iter progettuale.



Sostengono, infatti, che il tratto ovest del Gra vada benissimo così, anche perché frutto delle loro osservazioni, suggerimenti, necessità, che Regione, Provincia e studio di progettazione Net Engineering hanno accolto da anni e che mettono in salvo centinaia di abitazioni e il territorio in cui sono insediate.

«Contrastiamo l’idea che il Gra vada rifatto da capo» sottolinea Roberto Galiazzo a nome dei 250 cittadini che vivono tra Mestrino, Bosco di Rubano e Ronchi di Villafranca.

I residenti si riunirono nel comitato “Pro aggregato di Mestrino, Rubano e Ronchi” e portarono ai progettisti e agli enti pubblici, dai Comuni alla Regione, suggerimenti e indicazioni migliorative del progetto.

«Il tracciato, nel tratto da via Belle Putte a Rubano fino al nuovo casello autostradale A4 va riconfermato così come da progetto preliminare già depositato alla Regione Veneto nel 2011, dopo essere già passato alla Valutazione d’impatto ambientale al ministero dell’Ambiente».

Fin da subito la progettazione ha tenuto, infatti, conto della presenza di un’ampia fascia di residenti delle tre frazioni comprese tra villa Pedrazza a Rubano fino alla zona industriale di Ronchi, già gravata dalla presenza di autostrada e linea ferroviaria Milano-Venezia.

«Senza contare i costi del progetto preliminare già affrontati dalla collettività» prosegue Galiazzo, «il tracciato così com’è progettato attualmente ricade in un’ampia area libera e il nuovo casello autostradale è pensato in modo funzionale a ridosso dell’autostrada, come il Passante di Mestre. Questo ottimizza il consumo del suolo e riduce al minimo l’impatto sulle abitazioni».

Questi cittadini, appena avuta notizia dell’avvio della progettazione del Gra quasi dieci anni fa, si costituirono in comitato e dialogarono con i Comuni, la Regione, la Provincia e la società di progettazione, preoccupati per le ricadute che il Gra avrebbe avuto nel territorio in cui abitano, in un limbo di terra tra tre Comuni: basti pensare che l’incrocio tra via Belle Putte e via Vallaresso ricade su tre Comuni.

Chiesero ed ottennero che le loro osservazioni venissero tenute in considerazione, per evitare che il tracciato cadesse troppo a ridosso delle case.

«Chiediamo ora di incontrare a breve il neo presidente della Provincia, Fabio Bui» concludono i cittadini «e la presidente di Concessioni autostradali venete, Luisa Serato, per scongiurare variazioni impattanti e imposte dall’alto». —
 

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