Sospeso il chimico sospettato di aver alterato i test

Inchiesta a Medicina legale. Il gip ha firmato l’ordinanza con la misura interdittiva per la durata di 4 mesi. Emanuele Nalesso non potrà svolgere alcun incarico in strutture pubbliche
L'Istituto di Medicina legale di Padova
L'Istituto di Medicina legale di Padova

PADOVA. Il gip Elena Lazzarin ha accolto la richiesta di interdittiva per il chimico dell’Istituto di medicina legale di Padova Emanuele Nalesso, indagato per la sospetta alterazione di due referti dei test per la positività alla cocaina di due automobilisti. Il professionista per quattro mesi non potrà esercitare in alcuna struttura pubblica.

Nel frattempo i legali degli indagati hanno chiesto l’incidente probatorio sui campioni sequestrati a Medicina legale in occasione delle perquisizioni delle scorse settimane.

Emanuele Nalesso, difeso dal penalista Giuseppe Pavan, è stato il primo a essere iscritto nel registro degli indagati e a subire la perquisizione avvenuta il 21 giugno scorso, sia nel laboratorio dove opera a Medicina legale che nella sua abitazione. Il procuratore aggiunto Valeria Sanzari e il pubblico ministero Silvia Golin hanno chiesto per lui al gip Elena Lazzarin la misura interdittiva della sospensione totale dalle funzioni, principalmente per il rischio di inquinamento delle prove. Nalesso è stato sentito dal gip ma evidentemente non ha fornito elementi “tranquillizzanti”, tant’è che nei giorni scorsi è arrivata l’ordinanza con la misura interdittiva dall’esercizio della professione in pubblico ufficio per quattro mesi. Nalesso non potrà lavorare in nessuna struttura pubblica.

Le indagini che ormai da più di un mese hanno messo sotto la lente l’Istituto di Medicina legale sono partite a seguito di un esposto anonimo. Ad oggi gli indagati - l’ipotesi dell’accusa è di falso ideologico - sono sei. Oltre al chimico Nalesso, ci sono il direttore dell’istituto, il professor Massimo Montisci, anch’egli perquisito due settimane fa, la specializzanda Arianna Giorgetti, i due automobilisti che avrebbero “beneficiato” delle analisi alterate, Edoardo Urschitz, di Selvazzano, titolare di un’agenzia infortunistica, e Rocco Sbirzola di Abano. A completare il gruppo il medico legale Fabio Fenato, padovano, che collaborerebbe come libero professionista con l’agenzia infortunistica di Urschitz. La polizia giudiziaria ha eseguito una perquisizione anche nel suo studio e nella sua abitazione.

La Procura è persuasa che i due casi emersi finora di presunta alterazione dei test non sarebbero gli unici. L’attività investigativa procede. —


 

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