Sottopasso, lavori infiniti negozi costretti a chiudere

Protestano e accusano i residenti e i commercianti di via Avanzo, all’Arcella «Non si capisce perché le Ferrovie hanno chiuso il vecchio accesso alla Stazione»

ARCELLA. Dietro la stazione ferroviaria fioccano le proteste, sia dei residenti sia dei commercianti della zona, dopo la chiusura dell’ingresso del sottopassaggio ferroviario, lato via Jacopo Avanzo, all’Arcella. Non tanto perché chi lo utilizzava spesso adesso deve fare un giro leggermente più lungo e tortuoso, ma, essenzialmente, perché l’entrata nord è stata chiusa con largo anticipo rispetto all’inizio dei lavori per realizzare il prolungamento del sottopasso sino all’altro lato della strada.

I più arrabbiati sono i negozianti e gli esercenti di attività commerciali. Appena dopo la chiusura, il titolare del supermercato Asian, gestito da un immigrato indiano, ha deciso addirittura di abbassare le serrande della sua attività per sempre e sembra che se ne sia già tornato nel suo Paese. Ma il più arrabbiato di tutti è Ocel Erdogan. «Da quando l’ingresso è stato spostato più avanti, gli affari sono calati del 50 per cento», spiega il turco, originario di Istanbul, «non si vendono più né kebab, né le bibite. Sono stato costretto a licenziare il mio unico dipendente. Se continua così, non riuscirò più a pagare l’affitto del locale e, quasi certamente, dovrò chiudere la bottega. L’amministrazione comunale e le Ferrovie dello Stato mi devono spiegare perché l’accesso storico al sottopasso è stato chiuso già due mesi fa quando i lavori in programma non sono ancora cominciati e nessuno sa quando inizieranno. Sto pensando di tornare nella mia bellissima città sul Bosforo, dove oggi l’economia gira, mentre qui, in Italia, la crisi sta diventando sempre più pesante».

Il problema dell’accesso chiuso al sottopasso quando i lavori sembrano essere stati rimandati alle calende greche è condiviso anche dal titolare del negozio di autoricambi vicino. «Per fortuna io svolgo anche l’attività di rappresentante fuori dal negozio», sottolinea Corrado Pavan, «ma anch’io devo riconoscere che in tale vicenda c’è una pesante contraddizione tra la chiusura dell’entrata principale al sottopasso e il mancato inizio dei lavori.” Intanto, il vicesindaco Rossi conferma che il ritardo dell’inizio dei lavori non è dovuto all’amministrazione comunale. «Il prolungamento del sottopasso deve essere realizzato da Rfi ( Rete Ferroviaria Italiana del Gruppo Fs)», spiega Rossi, «il Comune deve provvedere solo a sistemare la vecchia e la nuova viabilità tra le vie Jacopo Avanzo e Giusto de’ Menabuoi».

Felice Paduano

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