Sovrastimata la perizia su Trasporti Ecologici

LA SEDE Prima di Cosecon ora di Attiva
LA SEDE Prima di Cosecon ora di Attiva
 
PADOVA.
Il metodo «reddituale», impiegato per stimare le quote di Trasporti Ecologici srl e del Centro Riciclo di Monselice (C.R.M.) srl, società a partecipazione mista pubblico e privata, non era idoneo. Non solo. Ma, basandosi su stime e proiezioni future, risultava pure sconsigliato in quel particolare contesto: ovvero in quanto si trattava di valutare le quote di società gravemente in perdita. Questo, in sintesi, il concetto espresso ieri mattina, davanti al tribunale di Padova, dal commercialista Riccardo Bonivento, consulente del pubblico ministero Paola De Franceschi nell'ambito dell'inchiesta su Cosecon, il consorzio del Conselvano ora denominato Attiva. Consorzio che comprò dai privati e dal Comune di Tribano il 47,55% del capitale di Trasporti Ecologici per 5.256.000 euro e il 29.07% di C.R.M. per 1.628.000 euro: il tutto in base a una doppia perizia di stima giurata, redatta dal commercialista Francesco Marchesini (tra gli imputati), che attribuiva alla prima società un valore di 9.611.000 euro e alla seconda un valore di 5.600.000 euro. Perizia che, ha rilevato il consulente Bonivento, è stata grandemente sovrastimata. Tanto che per far fronte all'acquisto, Cosecon fu costretto a indebitarsi emettendo un prestito obbligazionario decennale di 7 milioni di euro e a contrarre un mutuo ipotecario di 1 milione di euro con la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, aggravando così la sua già pesante esposizione debitoria. Undici gli imputati per truffa, abuso d'ufficio e falso: tra loro l'imprenditore Giancarlo Andolfo con gli ex titolari del C.R.M. Ennio e Umberta Bertin e Fernanda Ghedin, il commercialista Marchesini e l'ex sindaco di Tribano Natalino Zambolin. Il processo continuerà il prossimo 10 gennaio. (c.g.)

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