Spara agli uccelli protetti con il fucile silenziato

Un anno fa il questore gli aveva revocato la licenza di caccia: sorpreso a catturare alcune specie con un’arma modificata con un silenziatore artigianale applicato alla canna del fucile era stato denunciato. Il settantenne sangiorgese ci è ricascato ma è stato nuovamente pizzicato. Per di più in un giorno di silenzio venatorio. Ad accorgersi che qualcosa non andava sono stati alcuni cittadini che passeggiavano nelle campagne di San Giorgio delle Pertiche. Invece hanno avvertito dei rumori anomali provenire da un’area agricola limitrofa a un’abitazione e hanno sospettato che qualcuno stesse cacciando abusivamente. Senza esitare hanno telefonato ai carabinieri forestali. I militari si sono appostati mimetizzandosi tra la vegetazione e sono riusciti a individuare la postazione di sparo allestita, notando che un uomo stava utilizzando un fucile strozzato con silenziatore. L’attività illecita è stata immediatamente bloccata. Purtroppo l’uomo era già riuscito ad abbattere una decina di prispoloni, specie rigorosamente protetta delle convenzioni internazionali .
Nell’identificare l’uomo i militari hanno scoperto che era una vecchia conoscenza. Con la licenza revocata quasi un anno prima, i forestali hanno potuto comunque contestargli il reato di furto aggravato di fauna selvatica in quanto patrimonio indisponibile dello stato. A peggiorare la sua situazione ci sono anche il possesso e l’utilizzo improprio di un’arma modificata e l’uso di nuovi richiami acustici vietati. Elementi che spediranno il 70enne ad un nuovo procedimento penale in tribunale a Padova. L’uomo rischia la reclusione da uno a sei anni e il ritiro di tutte le armi per averne fatto un uso abusivo, cioè aver cacciato senza titolo abilitativo. —
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