Specializzando di 27 anni muore in moto: lavorava in Clinica Ortopedica

Enrico Bordignon aveva 27 anni e viveva in città. Profondo cordoglio in Azienda ospedaliera. Lo schianto contro un’auto ieri pomeriggio nel Trevigiano: il giovane era in sella alla sua Ducati

PADOVA. Avrebbe compiuto 28 anni tra un mese. Ma la sua vita, purtroppo, si è spezzata prima. Enrico Bordignon, medico specializzando in Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera, di Alano di Piave (Belluno), ieri pomeriggio si è schiantato a bordo della sua Ducati contro una Toyota Yaris che usciva da una laterale. Mancavano una ventina di minuti alle 17, il giovane centauro era alla guida di una Ducati 748 rossa, moto potente, da pista.

Stava percorrendo la vecchia Feltrina a Cornuda (Treviso) ed era diretto verso casa, dopo un giro fatto nel Trevigiano. Improvvisamente si è trovato davanti una Toyota Yaris grigia che usciva dalla laterale di vicolo monte Pasubio. Alla guida una ventenne, J. G., che risiede lungo quel vicolo. Stando ai testimoni c'era una vettura parcheggiata vicino all'uscita del vicolo, probabilmente nascondeva la visuale alla ragazza che doveva attraversare via San Vettore per svoltare a sinistra e dirigersi verso il centro di Cornuda.

Il giovane centauro deve aver tentato di evitare l'ostacolo che si è parato di fronte dando una sterzata, ma questo ha fatto perdere aderenza alla moto, è caduto di sella ed è rotolato sull'asfalto finendo poi contro lo spigolo sinistro della Yaris. La moto, senza controllo, si è schiantata contro la portiera posteriore sinistra ed è caduta sull’asfalto perdendo serbatoio e tutta la parte anteriore. Distrutto il sistema di rilevazione della velocità, impossibile stabilire a che velocità viaggiasse la moto. Dopo lo schianto il giovane è rimasto a terra. La gente, sentito il boato, è corsa fuori di casa, è stato dato immediatamente l'allarme al Suem, che ha mandato l'ambulanza, l'automedica di Pedemontana Emergenza e l'elicottero. Ma ormai, purtroppo, non c'era più nulla da fare per Enrico Bordignon, nato a Montebelluna il 27 ottobre del 1986 e residente ad Alano di Piave, anche se ora, con la specialistica si fermava a Padova. Il centauro ha riportato lesioni gravissime dopo l’impatto con la Yaris ed è morto sul colpo. Illesa invece la ragazza alla guida della Toyota.

Sul luogo dell'incidente sono arrivati gli agenti della polstrada che hanno iniziato i rilievi, mentre i carabinieri e la protezione civile hanno chiuso la strada e deviato il traffico.

Incredulità, dolore e commozione in Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera dove Enrico lavorava da diverso tempo come specializzando. Il giovane si divideva tra i pazienti del terzo piano e del quarto. «Era un bravo medico, molto preparato e scrupoloso ma anche molto umano» lo ricorda un’infermiera del reparto «spesso ascoltava i pazienti, le loro ansie, le loro preoccupazioni. Questa tragedia ci lascia senza parole. Enrico vedeva ogni giorno persone vittime di incidenti stradali, molti dei quali feriti in sella alla loro motocicletta. Un destino crudele e atroce è che la sua vita si sia spezzata proprio in sella ad una moto. La sua educazione e sensibilità nel lavoro non potevano sfuggire nè a chi lavorava con lui ogni giorno, nè a chi veniva curato da un medico, sì giovane e specializzando, ma con doti che ne avrebbero fatto un bravo professionista».

Enrico Bordignon aveva la medicina nel sangue: figlio di un farmacista, aveva scelto l’università di Ferrara per seguire il suo percorso di studi e ci aveva messo l’anima sui libri di medicina.

Si è laureato due anni fa con 110 e i migliori auspici per intraprendere una bella carriera nell’ortopedia. Il medico viveva a Padova, ma appena aveva tempo a disposizione, quindi quando era libero dal lavoro, ne approfittava per tornare nelle sue zone. La Ducati era il mezzo più comodo e veloce per muoversi, ma purtroppo anche pericoloso. Lui lo sapeva, era sempre attento e prudente: ma ieri pomeriggio non poteva prevedere che l’utilitaria uscisse da quella strada all’improvviso. Spezzandogli la vita.

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