Spiaggia della morte lungo il Brenta, prime quattro multe

Tre stranieri e un italiano fermati in acqua a Campo San Martino: stangati grazie all’ordinanza. Il sindaco: «Rispetto allo scorso anno un decimo degli accessi e zero feste abusive»

Silvia Bergamin
I controlli delle forze dell’ordine sulla spiaggetta della morte a Campo San Martino
I controlli delle forze dell’ordine sulla spiaggetta della morte a Campo San Martino

Quattro multe in poche settimane e la “spiaggetta della morte” lungo il Brenta quasi deserta: l’ordinanza firmata dal sindaco di Campo San Martino, Dario Luigi Tardivo, sta già dando i primi risultati. E la comunità tira un sospiro di sollievo: le nuove regole potrebbero aver dato una svolta.

A finire nel mirino della polizia locale sono stati tre stranieri e un italiano residente fuori paese, sorpresi a ignorare il divieto di balneazione nel tratto di Brenta a valle del Ponte della Vittoria. Un tratto reso drammaticamente pericoloso dai mulinelli e dalla corrente.

«Rispetto allo scorso anno», sottolinea il primo cittadino, «oggi abbiamo circa un decimo delle persone che frequenta quell’area e non si registrano più feste abusive». Il provvedimento, in vigore fino al 30 settembre, prevede sanzioni fino a 500 euro e mira a offrire strumenti concreti alle forze dell’ordine per prevenire comportamenti rischiosi in un punto già segnato da tragedie.

I cartelli in quattro lingue
I cartelli in quattro lingue

L’ordinanza, firmata dopo il secondo tavolo tecnico-operativo sulla sicurezza dell’area fluviale, è il frutto di un lavoro congiunto tra Comune e Regione, con il supporto dell’assessore regionale all’ambiente, Clima e Protezione civile Gian Paolo Bottacin, del consigliere regionale Luciano Sandonà, dei tecnici del Genio civile e del direttore della direzione Uffici territoriali per il dissesto idrogeologico della Regione Veneto, Alessandro De Sabbata.

Il tratto di Brenta sotto osservazione è lo stesso dove, nell’estate 2024, hanno perso la vita due giovani. Da allora il Comune ha intensificato gli sforzi per disincentivare la balneazione, installando cartelli di divieto visibili in più lingue e avviando campagne informative.

«Vogliamo tutelare la vita delle persone», ribadisce Tardivo, «e dare agli agenti la possibilità di intervenire in modo rapido ed efficace». Il sopralluogo tecnico effettuato nelle scorse settimane ha confermato l’esigenza di misure più stringenti: nel corso del confronto, prima in sala consiliare e poi direttamente lungo l’argine, sono stati affrontati aspetti tecnici e normativi con la volontà di mantenere alta la sinergia istituzionale. Il sindaco ha ringraziato Bottacin per la concretezza e la disponibilità e Sandonà per aver sollevato da tempo il problema a livello regionale.

«Il clima di collaborazione è stato e rimane fondamentale», aggiunge Tardivo, «solo con il lavoro coordinato tra enti possiamo ottenere risultati concreti. Stiamo tutti operando per lo stesso scopo: garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire ulteriori tragedie in un’area tanto suggestiva quanto pericolosa».

L’ordinanza rappresenta un passaggio chiave in un percorso di responsabilità condivisa che mira a trasformare la memoria del dolore in azione di tutela e prevenzione. La riduzione drastica della presenza di bagnanti e l’assenza di eventi non autorizzati dimostrano l’efficacia dell’intervento e confermano che la linea intrapresa dal Comune sta incidendo in maniera strutturale. Tra le vittime si contano, oltre ai due giovani morti il 14 luglio 2024, fra cui l’eroe Stefan Cristoiu, un altro giovane nel 2023, una persona nel 2018 e un’altra ancora nel 2011.

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