SPORT IN LUTTO»GRANDE ATLETA, ALLENATORE E SCOPRITORE DI TALENTI

Un grandissimo, prima come nuotatore, poi come allenatore, scopritore di talenti, presidente del Team Veneto e anima sportiva della Padova Nuoto. La vita con Gianni Gross è stata buona. Gli ha...

Un grandissimo, prima come nuotatore, poi come allenatore, scopritore di talenti, presidente del Team Veneto e anima sportiva della Padova Nuoto. La vita con Gianni Gross è stata buona. Gli ha regalato 50 anni, 5 mesi e 2 giorni in più. Lui è uno degli scampati di Brema, in quella che sarà per sempre ricordata come la più grande tragedia del nuoto italiano. Su quel Convair della Lufthansa quella sera del 29 gennaio 1966 ci doveva essere anche lui insieme all’allenatore Paolo Costoli, al giornalista Nico Sapio e ai nuotatori Bruno Bianchi, Amedeo Chinisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora e Daniela Samuele. Si è salvato perché il suo allenatore si è opposto alla sua convocazione. Paolo Costoli lo voleva portare al meeting, l’appuntamento più importante dell’anno, ma coach Dennerlein, non ha voluto. «Gianni non è pronto, deve restare a casa». E Gianni non è partito, non è morto nello schianto sulla pista di Brema. C’era eccome invece il 31 maggio 1986 quando insieme a Gianfranco Bardelle, Francesco Pirillo, Pietro Zen, Novella Calligaris e Roberto Schiavo fanno nascere la Padova Nuoto, che eredita la fallimentare gestione dell’Unione Padova, figlia della Rari Nantes Patavium.

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