Sposa lo stesso uomo in tre continenti diversi
Conosce il marito a Singapore: la coppia convola con un matrimonio indiano poi si trasferisce negli Usa e si unisce civilmente. Ieri il rito religioso a San Donato

CITTADELLA. Si dicono il “sì” più bello della vita per la terza volta, sempre in uno Stato diverso. Matrimoni globali, da Singapore all'India, e l'ultima cerimonia di nozze a Cittadella, nella suggestiva pieve di San Donato. «Oggi sposi... again!»: questo hanno scritto gli amici di Irene e Akilesh, ancora una volta marito e moglie, nei volantini appesi all'esterno della parrocchiale. Entrambi 33enni, lui - Akilesh Dewakar - indiano, nel 2003 è stato selezionato dal governo e ha vinto insieme ad altri trenta ingegneri di talento una borsa di studio per l'Università Nazionale di Singapore. E qui le strade lontanissime si sono incrociate. Alla fine del 2010 la cittadellese Irene Tosetto, dopo la laurea in architettura, si è trasferita proprio a Singapore, un cervello in fuga dalla crisi economica che in Italia e in Europa ha pesantemente colpito il settore della progettazione edilizia. La giovane ha trovato la sua dimensione e si è realizzata in un importante studio di architettura, e lo ha fatto insieme ad altri giovani che avevano frequentato con lei lo Iuav di Venezia. Il tempo passa, la città ha un respiro globale, si incrociano lingue e culture. E così una sera ad una cena, nel 2012, quando entrambi hanno 28 anni, i futuri sposi fanno conoscenza. Un incrocio di destini, scoppia il colpo di fulmine.
Nel 2014 Irene e Akilesh si sposano a Singapore, in municipio. Ma le opportunità impongono di pigliare nuovamente l'aereo: l'ingegnere indiano vola per un master in business amministrazione ad Atlanta (Usa), alla Emory University, e poi viene assunto come manager alla Ericsson. Irene rimane a Singapore, ma l'amore impone di riavvicinarsi, e quindi rieccoli insieme - di nuovo - negli States. A Seattle la famiglia ha trovato stabilità, Akilesh lavora nella città-simbolo dello stato di Washington come strategy manager, la coppia compra casa e suggella il secondo “sì”. Dopo aver percorso il mondo, i due sposi hanno deciso di tornare alle radici, ai rispettivi punti di partenza: a novembre dello scorso anno marito e moglie hanno fatto incontrare le rispettive famiglie in India, e c'era davvero bisogno di "mille e una notte" per raccontarsi tutto, la festa è durata tre giorni. Ieri, infine, il “sì” italiano (e con rito cattolico) a San Donato: «In qualunque parte del mondo, al di là delle religioni, ciò che conta è l'amore», il messaggio che don Luciano Vanzan ha lanciato con gioia dal pulpito.
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