Spritz e incontri al Santo per cuori solitari «Lo faremo ogni mese»

Padova. Aperitivi in Basilica del Santo per trovare l’anima gemella. La sintesi estrema è questa ma c’è qualcosa di molto più profondo ed evangelico nell’iniziativa che il 22 giugno scorso ha richiamato alla corte di Sant’Antonio ben 700 persone. Per questo motivo padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica, ha deciso di trasformarlo in un evento a cadenza mensile. Anzi, ben due volte ogni mese. «Il punto di partenza è questo: c’è una fetta di persone infelici per un vuoto affettivo. Sono venuti in 700 lo scorso 22 giugno. Allora mi sono detto, non posso abbandonare tutta questa gente. Devo dare una risposta. L’ho trovata» dice e quasi si commuove. L’usanza popolare dello spritz unita a un percorso di fede, per dispensare coraggio e forza a chi l’ha perso, in un ambiente “protetto”. «Una serata per l’aperitivo e un’altra di incontro e ascolto. Sarà il sabato o il venerdì sera, si parte da ottobre», spiega Svanera.
L’iniziativa
Sant’Antonio Casamenteiro, per chi cerca un senso, la sua strada, l’anima gemella. È il titolo scelto il mese scorso, con la parola “casamenteiro” che in portoghese significa “accasarsi”. Ritrovo nel chiostro del Beato Luca Belludi, prima per un momento di dialogo e poi per l’aperitivo vero e proprio, con il calice in mano e la musica dal vivo di sottofondo. È stato un successo. «Era da un pezzo che mi frullava in testa questa idea, perché so che c’è questa fetta di società con persone, dai 35 ai 50 anni, per qualche motivo rimaste al palo. Quella sera mi hanno ringraziato in molti. “Hai pensato a noi”, mi dicevano. Così mi sono deciso».
L’idea
Svanera ora è convinto: queste persone meritano almeno due appuntamenti al mese. La Basilica del Santo deve diventare un punto di riferimento per chi cerca l’anima gemella, come lo è per chi cerca un figlio, per chi l’ha perso in un incidente stradale, come lo è per milioni di pellegrini da tutto il mondo. «Molti di loro hanno anche bisogno di difendersi dallo squallore che può presentare il mondo di oggi» spiega. «Vai a bere il caffé con uno e già ti vuole portare a letto, questo mi raccontano. Qui è diverso. La gente viene qui anche per trovare qualcosa di diverso rispetto a ciò che c’è fuori». Nelle idee del rettore il venerdì o il sabato, dalle 21 in poi, saranno le serate dedicate all’aperitivo. Un altro giorno poi sarà scelto per il percorso di dialogo e confronto, anche con la presenza di un frate psicologo.
«Le persone che decideranno di aderire saranno registrate e riceveranno aggiornamenti costanti con gli appuntamenti e le iniziative» annuncia Svanera. «Dopo la serata del 22 giugno ho ricevuto richieste da Bologna, da Milano e da tante altre parti d’Italia».
Da chiesa a museo
Ma questo nuovo corso della Basilica aperta alla città non si nutre solo di cuori infranti. C’è anche “Metti una sera d’estate nei chiostri del Santo”, oltre a un progetto che riguarda la valorizzazione artistica della Basilica, dov’è possibile ammirare i capolavori di Donatello e di Altichieri da Zevio. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova